«Io avrei demolito tutto da tempo»

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ROMA on line INTERNO

NAPOLI. "Bisogna immaginare una soluzione transitoria: non so quello che decidera' l'amministrazione comunale, che e' proprietaria degli immobili e che e' impegnata anche in un lavoro di recupero. Per quello che mi riguarda avrei demolito tutto, ma non oggi, da tempo". Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al termine dei funerali delle tre vittime del crollo di un ballatoio nella Vela Celeste di Scampia. (ROMA on line)

Su altre testate

Si seppelliscono i morti, mentre i vivi continuano ad attendere di sapere dove potranno trovare un alloggio se non definitivo, almeno non così provvisorio come quelli prospettati finora dal comune di Napoli nelle scuole e nelle sedi di associazioni. (il manifesto)

"È veramente surreale e grave la polemica che sta montando sulla stampa e che stanno cavalcando alcune formazioni politiche storicamente nemiche della città, in merito alla scarsa partecipazione del comitato, del popolo delle Vele e della comunità di Scampia alle esequie di questa mattina. (Tiscali Notizie)

Una piazza assolata e torrida ha accolto i feretri di Roberto Abbruzzo, Patrizia e Margherita Della Ragione, le tre vittime del crollo di un ballatoio della Vela Celeste di Scampia. Le sedie piazzate nello slargo Giovanni Paolo II erano circa 2mila, ma a portare l'ultimo saluto alle persone decedute nella Vela, questa mattina alle 9, erano solo in 200. (il Giornale)

Scampia, vertice a Roma per gli sfollati. Musumeci: "Una soluzione in brevissimo tempo"

Fotogramma (Avvenire)

E non c’è spazio per le polemiche, non nel giorno del dolore, sebbene lo sguardo non possa fare a meno di cadere sulla piazza e sui suoi vuoti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'emergenza abitativa degli sfollati dopo il crollo della Vela Celeste di Scampia è stata al centro di un tavolo convocato dal ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, al quale hanno partecipato tra gli altri il capo dipartimento Fabio Ciciliano e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il prefetto (Secolo d'Italia)