Seymour Hersh: “Così la guerra a Hezbollah ha salvato Netanyahu”

Seymour Hersh: “Così la guerra a Hezbollah ha salvato Netanyahu”
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Inside Over ESTERI

Un modo per comprendere i drammatici eventi della scorsa settimana, e larimonta del prestigio politico del primo ministro Benjamin Netanyahu inIsraele, è ricordare una famosa dichiarazione dell’ammiraglio Ernest King, capo delle operazioni navali degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Mentre la guerra si avvicinava alla fine, così racconta la storia, un assistente informò King che un gruppo di (Inside Over)

Su altre testate

Netanyahu all’Onu ha parlato come un capo tribù che combatte contro altri capi tribù. (la Repubblica)

Non è un caso, non può esserlo, che la spettacolare ed efficacissima escalation bellica voluta da Israele e dal suo primo ministro Netanyahu in queste settimane abbia colpito l’arcinemico Hezbollah, eliminandone i vertici a cominciare da Hassan Nasrallah, proprio alla vigilia del 7 ottobre. (GLI STATI GENERALI)

Una frase scandita con fastidio: «Enough is enough» (a voler dire che il troppo è troppo...). Benjamin Netanyahu al telefono che dà il via libera all’operazione “New Order”. (ilmessaggero.it)

Netanyahu risale nei sondaggi grazie alla guerra contro Hezbollah

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez e il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva hanno unito le forze a New York per guidare un incontro con i leader globali, concentrato sulla difesa della democrazia e sulla lotta alla crescita dell’estrema destra. (IlSudest)

«Sono al corrente delle notizie e vorrei che si fermassero», ha risposto Joe Biden ai giornalisti che ieri lo incalzavano sull’imminente invasione israeliana del Libano del sud. E se nell’anno passato si è impegnato, ma solo a parole, a fermare o a contenere l’escalation israeliana contro i palestinesi a Gaza, ora non muoverà un dito per impedire la nuova guerra. (il manifesto)

Ha detto alla Cnn la sondaggista e analista Dahlia Scheindlin -. Sembrano essere chiaramente il fattore che ha contribuito alla sua ripresa». (Corriere del Ticino)