2025 anno dell’Aviaria? L’allarme di Bassetti: “Pessimi segnali”

2025 anno dell’Aviaria? L’allarme di Bassetti: “Pessimi segnali”
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CremonaOggi SALUTE

(Adnkronos) – “Temo che il 2025 possa diventare l’anno dell’aviaria”. È l’allarme lanciato all’Adnkronos Salute da Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova. “Per il 2025, sul fronte malattie infettive dobbiamo guardare al problema aviaria. Il 2024 è finito nel modo peggiore, con casi umani anche impegnativi. Il virus sta mutando – avverte Bassetti – e non è più lo stesso visto nei bovini, ma è nuovo. (CremonaOggi)

Ne parlano anche altri giornali

Il virus dell'influenza aviaria che ha colpito un 65enne della Louisiana con forma severa di malattia (primo caso grave negli Stati Uniti) presenta mutazioni nel gene che controlla l'emoagglutinina, una proteina in grado di «attaccarsi» alle cellule umane. (Corriere della Sera)

L’influenza aviaria altamente patogena (HPAI) sta mietendo vittime anche tra i grandi felini in cattività, con episodi di contagio in zoo di tutto il mondo che suscitano allarme tra i ricercatori. La trasmissione del virus da uccelli infetti a tigri, leoni e altre specie rare apre una nuova fase di preoccupazione sulla conservazione di animali già minacciati in natura (greenMe.it)

Tuttavia, un recente studio italiano – condotto da ricercatori dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e dell'Università di Sassari coordinati da Massimo Ciccozzi – sottolinea che non bisogna dimenticare che «ogni evento di spillover, anche quando isolato, rappresenta un potenziale passo verso l'adattamento e una trasmissione più ampia». (leggo.it)

Aviaria, osservate mutazioni del virus nell’uomo. L’infezione colpisce anche i gatti domestici

Numero chiuso a Medicina: il commento di Bassetti Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, ha lanciato un allarme in vista del 2025, che potrebbe diventare “l’anno dell’aviaria“. (Virgilio Notizie)

Le analisi, però, indicano che le mutazioni si sono sviluppate nel paziente e non si sono diffuse ai suoi contatti. Le analisi dei campioni prelevati dal primo paziente con una forma grave della malattia hanno mostrato che il virus presenta mutazioni rispetto agli altri casi di infezioni da A/H5N1 registrate in altri Paesi. (leggo.it)

La nuova mutazione Secon… (la Repubblica)