Von der Leyen, via libera del Parlamento alla Commissione Ue: 370 sì, lontano da "quota 401". Ursula: «È un bel giorno per l'Europa, il centro tiene»
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Il Parlamento Ue vota la nuova Commissione von der Leyen. La libertà per l'Europa, come in passato, «non sarà gratuita». «Significa fare scelte difficili. Significa investire massicciamente nella nostra sicurezza e prosperità. E soprattutto significherà rimanere uniti e fedeli ai nostri valori. Trovare il modo di lavorare insieme e superare la frammentazione», dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel suo discorso alla plenaria del Parlamento Europeo (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altri giornali
Perché allora, prima dell’indicazione dei singoli commissari da parte degli stati, la piattaforma pro-Ue aveva avuto il consenso di Ppe, S&D, Renew con l’aggiunta dei Verdi. Quando il 18 luglio, lo stesso Parlamento europeo riunito a Strasburgo aveva formalmente «eletto» Ursula, scelta secondo i Trattati Ue dal Consiglio europeo a fine giugno, i consensi erano 401. (il manifesto)
Pallottoliere alla mano, però, l’azzardo è riuscito fino a un certo punto: con appena 370 voti (la soglia più bassa di sempre), la riconfermata presidente della Commissione è la prima a perdere consensi nell’appuntamento con lo scrutinio palese, anziché guadagnarne rispetto ai 401 di luglio. (ilmessaggero.it)
In ogni campo il von der Leyen bis vedrà svilupparsi una corsa alla Difesa del Vecchio Continente con tinte atlantiche. Su quello politico così come su quello delle forniture militari, si rafforzerà un trend noto da tempo, ovvero quel ruolo ancillare della Bruxelles delle istituzioni europee alla Bruxelles della Nato e, soprattutto, a Washington in materia di sicurezza e geopolitica. (Inside Over)
Ha sbrigato la pratica il più in fretta possibile, come se si trovasse davanti a un funzionario dell’Agenzia delle entrate. Un fascio di nervi ieri Ursula von der Leyen, alla presentazione della nuova Commissione europea, l’Ursula II. (La Stampa)
Inoltre, è il risultato peggiore se si confronta con gli altri voti di fiducia per le precedenti Commissioni europee, da quella di Jacques Santer nel 1995 (417 voti favorevoli su 626 seggi totali), a quelle di Romano Prodi nel 1999 (510 su 626), di José Manuel Barroso nel 2004 (478 su 732), ancora di Barroso nel 2010 (488 su 736), di Jean-Claude Juncker nel 2014 (423 su 751) e della stessa von der Leyen nel 2019 (461 su 748). (Corriere della Sera)
E abbiamo bisogno di un mercato unico della difesa”. Formalmente la chiamata alle armi della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen – arrivata durante il discorso con cui ha chiesto la fiducia della nuova commissione – non fa una grinza. (Il Fatto Quotidiano)