Euro 2024, Italo Cucci e il flop della Nazionale di Spalletti: "Un ammutinamento mai visto"

Euro 2024, Italo Cucci e il flop della Nazionale di Spalletti: Un ammutinamento mai visto
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Prezioso testimone del tempo, Italo Cucci è stato Direttorissimo e inviato speciale in mezzo secolo della storia e della gloria azzurra. Andando-vedendo-incontrando-raccontando ha vissuto da vicino giorni entusiasmanti per la nostra nazionale e altrettante disgrazie. Tuttora basìto per la partita (non) giocata contro gli svizzeri, si abbandona per Libero ai ricordi. Quelli malinconici, perlomeno, visto quel che impone la cronaca delle ultime ore. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altri giornali

Nel suo editoriale per L'Interista, Tancredi Palmeri ha criticato Luciano Spalletti per le sue dichiarazioni dei giorni scorsi sul blocco Inter in Nazionale. Accuse che, secondo il giornalista, sono gravissime e potenzialmente decisive in negativo per la prosecuzione del suo mandato come ct della Nazionale: (fcinter1908)

Bisogna tirar fuori la forza morale che la maglia azzurra deve ispirare e che chi la indossa deve poter rappresentare. Non c’è stata reazione, non c’è stato un lampo, uno sguardo di quelli che nello sport si vedono soprattutto nei momenti difficili. (ilmessaggero.it)

ansa Non una sconfitta ma una disfatta. Non usa mezzi termini il ministro dello Sport Andrea Abodi che, analizzando il fallimento dell'Italia a Euro 2024, parla di "resa morale". Secondo Abodi, infatti, "non c'è stata reazione, non c'è stato il lampo di quelli che si vedono soprattutto nei momenti difficili". (Sport Mediaset)

Abodi attacca Gravina: la faida nel calcio italiano è iniziata

Il duro commento del ministro dello Sport, intervistato da Rtl 102.5: "Non è stata una sconfitta ma una disfatta. La maglia azzurra deve ispirare e invece la squadra erea assente fisicamente e moralmente. (Sky Sport)

Ce ne sono state altre brutte, ma mai svogliate, brutte perché costruite male o perché una generazione soccombeva alla carta d’identità, ma al di là del gioco – che oltre al talento, alla personalità, alla forza interiore, alla voglia di vincere e alla cattiveria non è mai stato il nostro tratto distintivo, anche se abbiamo giocato a calcio con Bearzot, sicuramente con Vicini (il quale portò in blocco in nazionale la sua meravigliosa Under 21), Lippi, Conte e Mancini, sapendo, comunque, sempre cosa fare in campo con gli altri – abbiamo perso la voglia di lottare su ogni pallone, di picchiare bene – come fanno con noi, vedi il colpo a Barella – e di vestire la maglia azzurra; senza fare gli indignati da quattro soldi, il parrucchiere personale non ce lo meritavamo. (Today.it)

La disfatta inquietante della Nazionale azzurra contro la Svizzera, che ci ha buttato fuori dagli Europei, è stata il detonatore perfetto che ha fatto esplodere malumori e rivalità tra chi gravita ai vertici del sport e del pallone. (Il Fatto Quotidiano)