Tesei schiera i Governatori. “Abbiamo visto la regione rinascere. Ora vogliamo continuare il lavoro”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
– Giovedì era all’Auditorium di San Francesco al Prato con i leader della sua coalizione, dalla premier Giorgia Meloni fino a Matteo Salvini, Antonio Tajani, Maurizio Lupi e Stefano Bandecchi. Ieri la chiusura di campagna elettorale a Terni con i presidenti di Regione del centrodestra: così Donatella Tesei, governatrice uscente dell’Umbria e ricandidata dalla coalizione unita, si è presa la scena. “Abbiamo condiviso insieme anni anche molto complicati e ci siamo dati sostegno – ha detto Tesei ai suoi colleghi – quindi sono contenta di chiuderla con voi”, citandoli e abbracciandoli uno a uno. (LA NAZIONE)
Ne parlano anche altri media
'A Perugia il mio intervento al comizio della coalizione di Centrodestra: Collegatevi' . Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Il dato è stato reso noto dalla Regione. Gli elettori sono 523.343 in provincia di Perugia (268.810 donne e 254.533 uomini) e 178.024 in quella di Terni (86.127 uomini e 91.897 donne). (StrettoWeb)
Gli elettori sono 523.343 in provincia di Perugia (268.810 donne e 254.533 uomini) e 178.024 in quella di Terni (86.127 uomini e 91.897 donne). (LA NAZIONE)
Le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria di domenica 17 e lunedì 18 novembre saranno una sfida di fatto a due, in entrambi i casi: centrodestra contro centrosinistra, forze di governo contro campo largo o progressista che dir si voglia. (LA NOTIZIA)
“L’Umbria non può tornare indietro, a quel sistema di potere per il quale lavoravi solo se avevi quella determinata tessera di partito…”. Da Perugia, a chiusura di una campagna elettorale da parte dei cosiddetti “giornaloni” dichiaratamente a favore della sfidante di sinistra, Stefania Proietti, il centrodestra unito, con il premier Giorgia Meloni, attorno alla governatrice leghista Donatella Tesei, ricandidata, ricorda cosa sono stati i 60 anni di potere profondo rosso. (Start Magazine)
L’Emilia-Romagna che domani e lunedì andrà alle urne per il dopo Bonaccini, infatti, ha come primo obiettivo quello di non cedere all’onda del non voto, apparentemente inarrestabile un po’ perché le Regionali non sono mai state elezioni da richiamare grandi folle, ma soprattutto perché tutti temono l’effetto post alluvione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)