Torture in cella a Trapani, nell’inchiesta l’inferno del messinese Lauria: “Vogliono portarmi alla morte”
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Nelle carte dell'inchiesta di Trapani anche il caso del detenuto messinese morto in carcere a Catanzaro, segnalato da Nessuno Tocchi Caino Trapani – C’era anche il caso Lauria agli atti dell‘inchiesta sul carcere di Trapani, sfociata ieri nell’arresto di 14 guardie penitenziarie accusate di torture ai detenuti. Domenico Ivan Lauria, di Giostra, morto qualche giorno fa a Catanzaro, si trovata a Trapani nel 2023 e compare tra quelli citati come casi preoccupanti dall’associazione Nessuno Tocchi Caino che, dopo l’ennesima ispezione nel penitenziario, lancia l’allarme e chiede la chiusura del reparto blu. (Tempo Stretto)
Ne parlano anche altri media
Le recenti vicende di Trapani inducono inevitabilmente a fare serie riflessioni sul sistema penitenziario. (BlogSicilia.it)
Secondo i dati più recenti, il numero dei detenuti in Italia ha raggiunto i 62.110, con una costante crescita. «Il direttivo della Camera penale intende esprimere la propria preoccupazione e denuncia riguardo alle gravi condizioni in cui versano gli istituti penitenziari italiani, con particolare attenzione al carcere trapanese. (CastelvetranoSelinunte.it)
Agenti infedeli che consentivano l’ ingresso di droga e telefoni. Ora anche agenti “picchiatori”. Carceri di Trapani a perdere. L’ inchiesta della Procura sui presunti casi di tortura, ancora una volta pone l’ accento sulle criticità del Pietro Cerulli. (Telesud)
“Alcuni agenti agivano con violenza non episodica, ma seguendo una sorta di metodo per garantire l’ordine”, ha dichiarato il procuratore di Trapani, Gabriele Paci. Il gip Giancarlo Caruso, in alcuni casi, ha qualificato queste azioni come torture. (Itaca Notizie)
«Il direttivo della camera penale intende esprimere la propria preoccupazione e denuncia riguardo alle gravi condizioni in cui versano gli istituti penitenziari italiani, con particolare attenzione al carcere trapanese. (Giornale di Sicilia)
Quattordici pestaggi in due anni dal 2021 al 2023 nel reparto Blu o «nella palazzina delle torture» come veniva chiamata da alcuni indagati. TRAPANI — Picchiati a sangue, imbrattati di acqua e urina, denudati, fatti sfilare e derisi nei corridoi. (La Repubblica)