RUBIO E LA SUPREMAZIA CINESE IN SUDAMERICA: MANEGGIARE CON CAUTELA
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La recente nomina di Marco Rubio a segretario di Stato nell’imminente amministrazione Trump è stata accolta, da più parti, come un segnale rassicurante verso gli alleati statunitensi, soprattutto quelli nell’Asia pacifica. Tuttavia, il fatto che la scelta per un ruolo così delicato sotto il profilo diplomatico sia ricaduta sul senatore della Florida lascia presagire l’intenzione, da parte del presidente eletto, di perseverare in una linea dura nelle relazioni con Pechino, tramite una strategia che, se si guarda alla storia politica del designato capo degli Esteri, potrebbe non limitarsi al protezionismo e condurre al conseguente inasprimento della guerra commerciale in atto tra le potenze occidentali e il colosso asiatico. (L'Opinione)
Se ne è parlato anche su altre testate
Blanche, noto per aver difeso Trump nel processo penale svoltosi a New York quest’anno, rappresenta una figura chiave per il futuro del Dipartimento di Giustizia. In quel processo, Trump è stato condannato per falsificazione di documenti aziendali, diventando così il primo ex presidente a subire una condanna penale. (Il Dubbio)
Donald Trump ha annunciato la nomina di Matt Gaetz come procuratore generale, il ministro di Giustizia degli Stati Uniti: è la scelta finora più controversa per la sua nuova amministrazione, che ha fatto infuriare gli stessi repubblicani. (Corriere della Sera)
Si va dall’uomo più ricco del mondo alla guida del nuovo Doge, a una governatrice “killer di cani” alla sicurezza interna, a un ex colonnello delle forze speciali (duro con la Cina) alla sicurezza nazionale Il tycoon sta preparando la squadra che lo affiancherà durante il suo secondo mandato alla Casa Bianca. (Sky Tg24 )
A partire dalla Giustizia, dove dopo aver nominato il 42enne controverso deputato della Florida Matt Gaetz come attorney general, ha scelto tre dei suoi avvocati personali nelle posizioni di vertice del ministero. (il Giornale)
Dopo le prime nomine «convenzionali», scelte che avrebbe potuto fare qualsiasi Casa Bianca repubblicana, sono arrivate le nomine choc, tentativo di sovvertire quello «stato profondo» che Donald Trump considera a lui ostile. (Corriere della Sera)
Hanno suscitato un certo scalpore alcune delle nomine recentemente effettuate da Donald Trump. Alcuni commentatori, americani e nostrani, hanno subito iniziato a stracciarsi le vesti, accusando il presidente in pectore di aver selezionato figure inesperte, radicali e troppo fedeli a lui. (Panorama)