Berlinguer. La grande ambizione, la recensione del film con Elio Germano che apre la Festa del Cinema di Roma

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C’è una scena che dice molto di Berlinguer. La grande ambizione (film d’apertura della XIX Festa del Cinema di Roma; il titolo arriva da Gramsci: “Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è invece indissolubile dal bene collettivo”). Il segretario è a casa, sta preparando un discorso, seduto alla scrivania posizionata all’angolo del salotto: il momento è delicato, il progetto dell’eurocomunismo impone delle scelte radicali (la rinuncia ai fondi straordinari elargiti dall’Unione Sovietica), il compromesso storico è percepita come una proposta troppo ardita, i russi non approvano, gli americani sono incuriositi, i democristiani temporeggiano. (cinematografo.it)

Su altre fonti

Il primo motivo è che si tratta di un buon biopic, genere che pure noi, in Italia, abbiamo abbracciato negli ultimi anni con risultati in realtà superiori rispetto agli altri paesi. Basti pensare al recente M - Il Figlio del Secolo, la serie Sky con Luca Marinelli dedicata a Benito Mussolini o Il Signore delle Formiche di Gianni Amelio. (Esquire Italia)

La sinistra perde le elezioni, esce dalla porta ma riesce sempre a rientrare da qualche finestra illustre. La grande ambizione. (Liberoquotidiano.it)

Ed è talmente convinto dell’ideologia portata avanti dal partito che rappresenta (PCI), da essere un militante fiero e libero, praticamente da tutta la vita. Il suo segretario è un uomo dedito alla politica. (Artribune)

"Berlinguer, l’ambizione di un mondo migliore"

Elio Germano "La grande ambizione": Berlinguer ti vogliamo ancora bene (Today.it)

La grande ambizione", il film che ha aperto la diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma e sarà nei cinema dal 31 ottobre.Il film di Andrea Segre interpretato da Elio Germano parte dal 1973 e mostra il progetto del segretario del più importante partito comunista del mondo occidentale. (il Dolomiti)

In silenzio, con le lacrime agli occhi, oltre un milione e mezzo di persone – fu calcolato – erano presenti ai funerali di Enrico Berlinguer, quel 13 giugno 1984. Il segretario del Partito Comunista Italiano si era spento a soli 62 anni, lui, leader amatissimo che aveva guidato quello che allora era il più importante partito comunista del mondo occidentale, con un milione e 700mila iscritti e dodici milioni di elettori. (QUOTIDIANO NAZIONALE)