Cosa ha detto davvero la Consulta sull’autonomia e perché il referendum ora è a rischio

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La Corte Costituzionale ha accolto parzialmente i ricorsi. Ma non ha definito la legge come incostituzionale. Secondo gli esperti la riforma andrebbe abbandonata. Ma con le modifiche la consultazione popolare potrebbe diventare inutile La decisione della Corte Costituzionale sull’autonomia regionale accoglie parzialmente i ricorsi delle Regioni. Ma non ne sancisce l’incostituzionalità. Ora però è a rischio il referendum (Open)

Ne parlano anche altri media

ROMA — Un terremoto. La casa non viene rasa al suolo. Ma è ridotta a pezzi. E con un cantiere che si preannuncia non solo complicato, ma disseminato di segnali, transenne e divieti. Ecco che cosa produce, ieri, la sentenza della Consulta sulla legge Calderoli per l’autonomia differenziata, dopo l’accurato esame dei ricorsi presentati dalle regioni Sardegna, Puglia, Toscana e Campania. (la Repubblica)

In apertura di tutti i principali quotidiani italiani la decisione della Consulta che ieri ha ritenuto "non fondata" la questione di costituzionalità dell'intera legge sull'autonomia differenziata delle Regioni ordinarie, considerando "illegittime" specifiche disposizioni del testo. (Sky Tg24 )

La legge che nel giugno scorso ha tradotto in pratica l' autonomia differenziata, così come previsto dalla Costituzione, viene dichiarata incostituzionale in una sfilza di articoli così lunga da modificarne sostanzialmente l'impianto e probabilmente l'efficacia. (il Giornale)

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E’ una bocciatura molto forte, un fallimento del governo Meloni”. – “E’ una sonora bocciatura di una legge sbagliata che voleva spaccare il Paese, a questo punto si devono proprio fermare. (Agenzia askanews)

La legge Calderoli sull’autonomia differenziata è incostituzionale nei suoi due cardini: la devolvibilità alle regioni di tutte le materie previste dal Titolo V della Carta, nonché le modalità di determinazione dei Lep che escludono il Parlamento dalle decisioni in materia. (il manifesto)

Ma le trattative iniziate con Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria sulla devoluzione di alcune funzioni della Protezione civile non si bloccheranno: «La sentenza non incide sul lavoro che stiamo portando avanti con i negoziati avviati con le Regioni, che proseguiranno nelle prossime settimane», assicura il ministro Roberto Calderoli. (ilgazzettino.it)