Uno non vale uno: sugli stipendi retromarcia sbagliata

Uno non vale uno: sugli stipendi retromarcia sbagliata
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Nicola Porro INTERNO

La notizia più importante dei giornali di Oggi? Bloccato l’aumento di stipendio per 18 ministri e sottosegretari non parlamentari. Una manovra che valeva 1,3 milioni. Poi ci sono le cose serie: il governo di Scholz che cade. Roncone si diverte su Prodi lo spauracchio della destra, Ricolfi su reati degli irregolari e la Verità sulla cronaca degli assalti. Travaglio sfotte la richiesta di più soldi per i giornali. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altri giornali

Si dimezza l’aumento degli stipendi dei ministri non parlamentari. Il costo totale per lo stato si ferma quindi a 500.000 euro, meno della metà della … (L'HuffPost)

Soprattutto se per “servire lo Stato” lasciano un posto di lavoro il più delle volte decisamente remunerativo. Soprattutto se, ritrovandosi al vertice di un dicastero, con tutte le rotture di scatole che questo comporta, incassano meno di un collega che fa lo stesso mestiere ma essendo stato eletto alla Camera può godere della relativa indennità parlamentare. (Nicola Porro)

La novità arriva al termine di una lunga mediazione dopo che sul tentativo del Governo, attraverso i relatori alla legge di bilancio , di allineare le buste paga di tutti i componenti del Governo a quelle dei parlamentari era piombata lunedì sera la tegola lanciata dal ministro della Difesa Guido Crosetto. (Il Sole 24 ORE)

Ministri non eletti, 2.300 euro al mese per le trasferte: come funziona il nuovo emendamento (dopo il «no» all'aumento di stipendio)

LEGA DISERTA L’AULA, MONITO PER GIORGIA. La premier prova a placare l’assalto delle opposizioni contro la norma per aumentare lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari senza seggio in Parlamento. (Il Fatto Quotidiano)

La riformulazione dell’emendamento prevede che “i Ministri e i Sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma hanno diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni”. (LAPRESSE)

Ancora diversi per stipendio ma uguali sui rimborsi spese di trasferta. Oggi i ministri non eletti le pagano di tasca propria. (ilmessaggero.it)