Il secolo della radio: quell’appartamento trasformato in studio e il giallo della prima voce

Il secolo della radio: quell’appartamento trasformato in studio e il giallo della prima voce
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Il salto nel futuro dell’Italia unita via etere fu segnato da una voce femminile impostata per i grandi eventi, corredata da ronzii, rumori di sottofondo, toni alti confusamente mescolati a toni più bassi. La prima trasmissione radiofonica capace di coprire tutto il territorio nazionale, ma concessa ai pochi possessori di apparecchi idonei, nacque al calar della sera. Erano le ore 21 del 6 ottobre 1924 (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Domenica, infatti, ricorre il centenario della prima emissione radiofonica e per celebrare la ricorrenza, il network nazionale RTL 102.5 trasmetterà in diretta, dal Belvedere, il palinsesto previsto nella fascia oraria di apertura di Palazzo Lombardia. (MilanoToday.it)

Così vuole la tradizione: la data è giusta, le ore sono le 21 ed è anche vero che Boncompagni era l’annunciatrice ufficiale ma, per l’occasione non c’era lei: la voce è della musicista Ines Viviani Donarelli che subito dopo esegue Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo. (Corriere della Sera)

Nonostante la radio sia un medium molto più simile a Internet di quanto lo sia la televisione, molte analisi e alcune proiezioni prevedono un futuro critico, soprattutto per un presunto e preoccupante disinteresse della Generazione Z (ma a 8 o 14 anni neanche i millennials o la Generazione X ascoltavano la radio... (il Giornale)

Tutte le radio in un unico programma: grandi emozioni nella puntata speciale de "Le Lunatiche"

festeggiamo i primi cento anni della radio italiana, cento anni di notizie, musica e sogni , cento anni di vita italiana. La nostra città rappresenta un tassello importante in questa storia; negli ultimi anni del 1800 un giovane Guglielmo Marconi in collaborazione con la Marina Militare, sperimentò per la prima volta proprio nel Golfo della Spezia l’invio di un segnale radiotelegrafico a distanza. (CittaDellaSpezia)

Due altissimi tralicci di legno di quaranta metri, intorno la ragnatela dei cavi dell’antenna e al centro una “baracca”, come la chiamavano, e una piccola costruzione con dentro tutte le apparecchiature. (Repubblica Roma)

Per una notte, il concetto di "concorrenza" è stato superato dalla voglia di condivisione che il mezzo radio ha insito in sé. Un evento che ha coinvolto non solo la Rai, ma anche diverse realtà private. (FM-world)