Lavoro, “una donna su 5 penalizzata dopo la nascita di un figlio”

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria INTERNO

(Adnkronos) – In occasione della Giornata Internazionale della donna Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, ricorda e condanna la penalizzazione che subiscono le donne dopo la nascita di un figlio. “Non è possibile – ha detto nel corso dell’evento del sindacato ‘Donne, lavoro, futuro’ – che da noi abbia un peso così grande e negativo la ‘child penalty’, la penalizzazione che le donne subiscono alla nascita di un figlio. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Su altre fonti

Ma se dalla valutazione complessiva si passa a quella espressa dalla componente femminile della popolazione, le cose cambiano in peggio. (LA STAMPA Finanza)

Anche grazie a un ottimo quarto e ultimo trimestre (+11,1%) il nostro Paese ottiene un risultato importante: riesce a superare la concorrente Francia (450,1 milioni di presenze, -0,8%) e nella graduatoria europea si piazza così al secondo posto dietro la Spagna, per ora irraggiungibile con 500,1 milioni di presenze (+3,3%). (Il Giornale d'Italia)

A confermare ciò che già sapevamo, il Rendiconto di Genere 2024 dell'INPS, secondo il quale le donne nel Bel Paese continuano a prendere meno soldi degli uomini. E non stiamo parlando di spiccioli: il gap è del 20%. (Il Milanese Imbruttito)

Advertisement (Quotidiano online)

Sostenibilità e parità di genere intrinsecamente connesse, questo il tema dell’intervento di Barbara Malaisi, ricercatrice di Istituzioni di diritto pubblico e delegata alla comunicazione per il Dipartimento di Economia e Diritto di Unimc, in occasione della Giornata internazionale della donna. (il Resto del Carlino)

: Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo -L’8 marzo non è solo una celebrazione, ma un momento di riflessione sulle conquiste delle donne e sulle sfide ancora aperte nel mondo del lavoro. Per la Cisl, questa giornata rappresenta l’occasione per riaffermare l’impegno nella tutela dei diritti, nella promozione della parità salariale e nel contrasto alle discriminazioni di genere. (Tuscia Web)