Il Papa e il “genocidio”, un pregiudizio cristiano

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La Stampa ESTERI

Il mondo ebraico è stato profondamente colpito e deluso dalla frase dell’ultimo libro di Papa Francesco anticipata dalla Stampa per cui bisognerebbe «indagare» se l’azione militare israeliana a Gaza costituisca un «genocidio». Non si tratta di un’accusa diretta bensì di un interrogativo; ma l’accostamento fra Israele e genocidio per bocca di una autorità spirituale come quella del Papa e non solo… (La Stampa)

La notizia riportata su altri media

R: Genocidio. Ovviamente Papa Francesco, nell’usare questo termine, avrà consultato esperti di diritto internazionale che conoscono molto bene la situazione palestinese. Ne parliamo assieme con uno dei massimi esperti di Diritto Internazionale e Diritti Umani: il prof. (Oggi Treviso)

Contrordine compagni: dalla “anatomia” del genocidio alla “possibilità” (forse, chissà) di un genocidio Su Gaza persino l’Onu rivede i numeri, anche perché la popolazione cresce (stando ai dati di Hamas) L’araldica dell’Onu lo identifica così: “Special Committee to Investigate Israeli Practices Affecting the Human Rights of the Palestinian People and Other Arabs of the Occupied Territories” (pressappoco: Comitato speciale per indagare sulle pratiche israeliane che insistono sui diritti umani del popolo palestinese e degli altri arabi dei territori occupati). (israele.net)

Dall’inizio della devastante guerra di Israele contro la popolazione di Gaza, tredici mesi fa, Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni unite per i territori palestinesi occupati, ha acquisito fama internazionale come cronista pubblica, anatomista legale e oppositrice politica del genocidio (Jacobin Italia)

Strabismo pontificio sul genocidio. Sui palestinesi c’è, sugli uiguri no

Inoltre, le parole sulla condotta d’Israele implicano una questione di orientamento politico ma anche di indirizzo morale: “Additare un’intera collettività come responsabile di genocidio è molto rischioso. (Shalom.it)

Ansa (Avvenire)

Il Pontefice chiede verifiche su un possibile sterminio di massa a Gaza, usando con troppa disinvoltura una formula che, nel diritto internazionale, dovrebbe avere un significato preciso. E che non ha utilizzato per gli uiguri, pur di tenere aperti i canali con la Cina. (La Verità)