Il parroco di Gaza: le bombe, un incubo per i 500 civili che ospitiamo

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Avvenire ESTERI

Le macerie lasciate dalle bombe dopo l'attacco di Israele nella Striscia di Gaza - Ansa «Ci ha svegliato il tonfo delle bombe. Non lo sentivamo da due mesi. Ma il rumore è inconfondibile. Siamo balzati in allerta. Alcuni ordigni sono caduti molto vicini, a circa trecento metri. Grazie a Dio, stiamo bene. Non siamo stati colpiti nemmeno dalle schegge. Ma la gente è sgomenta. Ci giungono notizie di operazioni ovunque, centinaia di morti, un migliaio di feriti. (Avvenire)

La notizia riportata su altri giornali

Come sul carrozzone europeo, come sulle sparigliate trumpiane, così su Gaza: lorsignori riescono a equivocare, e non di rado capovolgere, il senso degli eventi in diretta con ferrea sistematicità. Quell’ammucchiata progressista che qualcuno con eccesso di ottimismo aveva battezzato “campo largo”, insieme a giornaloni e intellettualini di complemento, è ormai specializzata nell’arte dell’abbaglio storico. (Liberoquotidiano.it)

Oltre 40.000 manifestanti sono scesi in piazza a Tel Aviv per protestare contro il "dittatore" Benjamin Netanyahu. Le manifestazioni sono state organizzate in risposta alla decisione di Israele di riprendere la guerra a Gaza e alla decisione di Bibi di licenziare Ronen Bar, il capo dello Shin Bet, i servizi segreti interni israeliani. (L'HuffPost)

Benjamin Netanyahu ha imp… (la Repubblica)

Israele ha ripreso gli attacchi su larga scala a Gaza con un'ondata di bombardamenti aerei e colpi di artiglieria su tutto il territorio già devastato. Secondo le autorità palestinesi, ci sono stati più di 400 morti e centinaia di feriti. (Valigia Blu)

Arafat una volta disse alla cronista: il deserto cambia continuamente di forma, ma la sabbia resta sempre la stessa in quantità e qualità. Difficile dire se siamo di fronte all'apertura dei «cancelli dell'inferno» che Trump ha minacciato, ma certo si disegna uno scenario che scavalca i confini della guerra che Israele affronta di nuovo nella Striscia. (il Giornale)

Dopo i pesanti attacchi dell'Idf, nell'enclave palestinese rimane la paura: «Sembra di essere tornati all’inizio della guerra e nel pieno del Ramadan», dicono a Open (Open)