Cop29, accordo sul clima a Baku . Trecento miliardi per i Paesi poveri
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Dall’inviato A un passo dal fallimento, la svolta. Sono le 2 e 38 di notte quando il prsidente della conferenza Mukhtar Babayev batte il colpo atteso: COP29 è salva. La plenaria erompe in un lungo applauso anche se l’India fa un durissimo intervento motodologico. Ma ormai è andata. I paesi meno sviluppati (LDC) e le piccole isole (AOSIS), che nel pomeriggio avevano issato la bandiera del malcontento lasciando polemicamente una delle riunioni e facendo temere il peggio, han fatto due conti e hanno deciso che era meglio restare e farsi piacere il testo sulla finanza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
L'assemblea plenaria della Cop29 di Baku ha approvato il nuovo obiettivo di finanza climatica dell'Accordo di Parigi. Dopo due settimane di negoziati passa l'accordo sull'aumento degli aiuti climatici ai paesi in via di sviluppo. (Sky Tg24 )
Alla Cop29 di Baku i negoziati appaiono sempre più difficili. Tanto che nel pomeriggio di sabato le delegazioni dei paesi meno sviluppati (Least developed countries, Ldc) e delle piccole nazioni insulari (Alliance of small island states, Aosis) hanno deciso di abbandonare temporaneamente i negoziati. (LifeGate)
Alla Cop29 di Baku i paesi sviluppati hanno alzato a 300 miliardi all’anno la loro proposta per il fondo di aiuti climatici ai paesi in via di sviluppo (ieri avevano proposto 250), ma i paesi meno vulnerabili ritengono che questi soldi siano pochi. (Open)
L'ambasciatore italiano in Azerbaigian: "L’ultima Conferenza delle Parti sul Clima ha consentito un ulteriore approfondimento dei rapporti tra i due Paesi. (Vatican News - Italiano)
«Una barzelletta», con queste scarne parole il portavoce dell'African Group boccia quella che doveva essere la bozza finale con cui la presidenza azera di COP 29 sperava di chiudere il negoziato sulla finanza, principale obbiettivo della Conferenza sul clima a Baku (Corriere della Sera)
I negoziatori internazionali al vertice annuale sul clima hanno raggiunto un accordo che aumenta l’assistenza finanziaria alle nazioni povere a circa 300 miliardi di dollari all’anno nel prossimo decennio. (Adnkronos)