Bevande dealcolate: ecco la nuova frontiera

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La Gazzetta del Mezzogiorno ECONOMIA

Sarà che siamo tutti più attenti alla salute e alla linea. Sarà anche che il mercato del vino italiano, dopo anni di boom, ha registrato una frenata nell’export e una flessione nei consumi nazionali. Fatto sta che - anche se tempi e modalità non sono ancora chiare - anche il governo ha aperto per la prima volta le porte ai vini low o no alcol. È nell’aria un tavolo programmatico, che le associazioni richiedono a gran voce già prima della campagna vendemmiale, in cui il ministro all’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dovrà prendere una posizione netta sul tema e dare una linea, che sia condivisa da tutti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Se ne è parlato anche su altre testate

Questo fenomeno, unito all’aumento della domanda globale, ha portato a un significativo rialzo dei prezzi. La specie principale per il baccalà e unica per lo stoccafisso, il gadus morhua , ha visto una riduzione drastica delle quote di pesca negli ultimi tre anni, con un calo del 60% in Norvegia. (PesceInRete)

Questa novità si rivolge alle giovani generazioni di consumatori, che pur apprezzando il vino, trovano difficile avvicinarsi ad esso. (GiornaleSM)

La novità è rivolta alle giovani generazioni di consumatori, che trovano difficile approcciarsi al vino, anche se lo apprezzano, ad esempio, come ingrediente della mixology. (Italia a Tavola)

“I no alcol e i vini in lattina sono un’opportunità". Pietro Russo, Master of Wine, apre ai nuovi trend

Snobbato in Italia, ma molto diffuso all’estero, arriva anche nel nostro Paese il vino in lattina: si chiama “Perledellago” ed è la nuova sfida della Perla del Garda, cantina di Lonato (Brescia) guidata da Giovanna Prandini che consolida la crescita sostenibile guardando a nuove opportunità di mercato. (MeteoWeb)

Parlando della crescente domanda di vini dealcolati, il terzo Master of Wine ha espresso il suo parere: «Questo trend può rappresentare una grande opportunità per assorbire volumi di vino invenduto», un'opinione molto diversa da quella espressa in un'intervista al Gambero Rosso da Josko Gravner, uno dei padri della Ribolla macerata, secondo cui non possono essere chiamati vini. (Gambero Rosso)