Salvini a Napoli tra proteste e abbracci: tensione a Bagnoli per i Campi Flegrei
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Mentre il ministro Matteo Salvini si preparava a intervenire a Città della Scienza a Bagnoli, quartiere napoletano da giorni al centro dell’attenzione per le scosse sismiche che hanno scosso i Campi Flegrei, centinaia di cittadini sono scesi in piazza per protestare. La manifestazione, organizzata dai Comitati dei Campi Flegrei, è partita da piazza Bagnoli con l’obiettivo di raggiungere la sede dell’evento della Lega, dove nel tardo pomeriggio si sarebbero riuniti i ministri Salvini, Piantedosi e Valditara. Simbolo della protesta, i cuscini portati in strada dai manifestanti, a rappresentare le “notti insonni” causate dalle continue scosse che hanno costretto molti residenti a lasciare le proprie case.
Il corteo, che avanzava tra cori come “Fermate le ruspe” e “Diritto alla casa”, è stato bloccato dalle forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa. I momenti di tensione non sono mancati: secondo quanto riportato, alcuni manifestanti hanno lanciato uova, pomodori e sacchetti della spazzatura con i volti dei ministri e degli amministratori locali. Non sono stati risparmiati neppure fumogeni, mentre i cori denunciavano l’assenza di fondi per la prevenzione sismica: “Miliardi per la guerra e non per prevenire le scosse”.
All’interno di Città della Scienza, intanto, Salvini ha tenuto il suo intervento durante la seconda tappa precongressuale della Lega, intitolata “Tutto un altro mondo - tutta un’altra sicurezza, la sfida della legalità”. Sul palco, il ministro ha incontrato Daniela Di Maggio, madre di Giovan Battista Cutolo, il giovane ucciso a Napoli nel 2021. Un abbraccio carico di simbolismo, quello tra Salvini e la donna, che ha ricordato come la tragedia di suo figlio abbia portato a un cambiamento nella legge sui minori.
La protesta di Bagnoli, tuttavia, ha messo in luce un malcontento che va oltre la questione sismica. I comitati locali, infatti, contestano non solo la mancanza di interventi strutturali per prevenire i danni dei terremoti, ma anche le politiche abitative e sociali che, a loro dire, penalizzano i residenti. La tensione tra manifestanti e forze dell’ordine, con momenti di scontro fisico, ha reso evidente la frattura tra le istituzioni e una parte della popolazione, che si sente abbandonata di fronte a emergenze sempre più frequenti.