Esplosione al deposito Eni di Calenzano: indagini della procura di Prato in corso

Esplosione al deposito Eni di Calenzano: indagini della procura di Prato in corso
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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Al deposito Eni di Calenzano era in corso una manutenzione straordinaria, resasi necessaria su apparati che ne avrebbero necessitato da anni. E' quanto risulta dai primi accertamenti della procura di Prato a poco più di 48 ore dall'esplosione nell'area pensiline di carico. La procura indaga sulle modalità della manutenzione riguardo all'innesco dell'esplosione. Dai primi rilievi tecnici, inoltre, nell'impianto non è stato trovato esplosivo, quindi, viene escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altri giornali

Esclusa l’ipotesi di una detonazione causata da esplosivi. La procura conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo – sono morte cinque persone – crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. (Il Fatto Quotidiano)

Calenzano, 11 dicembre " Il Comune di Calenzano ha attivato un conto corrente di solidarietà a favore delle famiglie delle vittime dell'incidente al deposito carburanti Eni di via Erbosa.... (Virgilio)

Una lettera scritta a mano da Vincenzo Martinelli, una delle cinque vittime dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano, getta nuove ombre sull'incidente in provincia di Firenze. Il camionista aveva riferito che il giorno del rifiuto di completare un viaggio, "il carico del braccio di benzina non erogava il prodotto", aggiungendo che gli addetti avevano deciso di sospendere l’operazione facendolo scollegare dai dispositivi di carico. (Il Giornale d'Italia)

L’allarme e poi il botto, si indaga sul piano sicurezza del sito Eni

“Dobbiamo pretendere che vengano risparmiate le vite delle persone, non la manodopera”, ha detto il Sindaco - Agenzia VISTA / Alexander Jakhnagiev /CorriereTv Agenzia VISTA / Alexander Jakhnagiev (Corriere TV)

La procura di Prato conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. Strage di Calenzano (ilmessaggero.it)

Nel tragico elenco dei morti ci sono però da aggiungere due tecnici manutentori, i lucani Gerardo Pepe e Franco Cirielli, entrambi di 46 anni, dipendenti della Sergen di Grumento Nova (Potenza), che opera nel settore della manutenzione degli impianti petroliferi. (il manifesto)