Tulsi Gabbard, la figura controversa nominata da Trump a capo delle agenzie di intelligence
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Nel 2017 aveva, invece, fatto scalpore il suo incontro segreto in Siria con il presidente Bashar al-Assad, che gli Stati Uniti in quel momento stavano cercando di isolare in tutti i modi a causa della sua brutale repressione della rivolta interna. Tornata dal viaggio, in un'intervista alla CNN Gabbard si spinse a dire di non essere convinta che il leader siriano avesse usato i gas contro il suo popolo e che «seguire ciecamente questa escalation di una guerra per il cambio di regime» era controproducente. (Corriere del Ticino)
Su altri giornali
Ora sarà la direttrice della National Intelligence, questo vuol dire che supervisionerà le più importanti agenzie di Intelligence: FBI, CIA, NSA, (sono 18 in tutto). Tulsi Gabbard era una deputata democratica che è passata al partito repubblicano per appoggiare Donald Trump. (Il Sole 24 ORE)
Di Lorenzo Rossi (Famiglia Cristiana)
Ha aspettato la nomina finale per scioccare, scandalizzare, lasciare attonita la Washington politica. Ha aspettato la fine per assegnare il ruolo per lui più significativo e per far capire a tutti, democratici e repubblicani, che la sua presa sul governo americano sarà totale, aggressiva, incurante di forme e tradizioni. (Il Fatto Quotidiano)
Una decisione ben accolta da Elon Musk, che su X ha commentato «Il martello della giustizia sta arrivando», ma che, al tempo stesso, ha lasciato sotto schock il dipartimento di Giustizia americano, e molti tra gli stessi repubblicani. (Corriere della Sera)
Tulsi Gabbard, 43 anni, riservista dell’esercito, ex rappresentante Democratica per le Hawaii, ha visto premiata la sua scelta di lasciare il proprio partito per diventare sostenitrice del tycoon. “Per più di due decenni - ha dichiarato Trump, n… (la Repubblica)
Anche perché gli annunci sono stati fatti poche ore dopo che i senatori hanno scelto come prossimo leader della maggioranza il moderato John Thune, contro il quale negli ultimi giorni si erano scatenati gli attacchi del Maga, Elon Musk in testa, che bocciavano il senatore del South Dakota come rappresentante dell'establishment e davano il loro appoggio a Rick Scott, che ha raccolto però i sostegni di appena 13 senatori. (Adnkronos)