L'autonomia differenziata è un cavallo zoppo e affaticato

L'autonomia differenziata è un cavallo zoppo e affaticato
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Per saperne di più:
Today.it INTERNO

L'autonomia differenziata è un cavallo zoppo e affaticato Giorgia Meloni in colloquio con Orban (foto LaPresse) La trattativa per la formazione della nuova Commissione europea, e le riforme istituzionali e costituzionali. Il metronomo della vita del governo e della politica italiana si muove, in queste settimane, pendolando tra questi due cardini. Sono due partite del tutto autonome, eppure entrambe costruiscono le basi per il destino di questo governo e di questa maggioranza. (Today.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

La votazione svoltasi ieri in Parlamento sull’autonomia differenziata ha rappresentato un ulteriore passo d’addio alla Costituzione Repubblicana, già mutilata in passato per ragioni di mera convenienza tattica da parte delle forze politiche di centrosinistra (Titolo V, riduzione del numero dei parlamentari). (Strisciarossa)

Com’è noto, nei giorni scorsi il Parlamento (I) ha approvato in via definitiva la legge ordinaria che reca norme procedurali per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario (deliberazione Camera dei deputati di mercoledì 19 giugno); (II) ha effettuato (Senato della Repubblica, martedì 18 giugno) la prima delle quattro deliberazioni volte alla adozione della legge di modifica della Costituzione sul punto della forma di governo dello Stato (elezione diretta del primo ministro). (Il Fatto Quotidiano)

Sono alcune delle chicche firmate dai leader della sinistra che, all'indomani del via libera alle riforme (premierato e autonomia differenziata), tornano a intonare la stanca litanìa della dittatura (Secolo d'Italia)

Riforme, perché, e per fare cosa?

La sparata del Presidente del Senato circa l’abolizione del doppio turno nelle elezioni comunali, consentendo così di eleggere il Sindaco con il 40% dei voti validi (in pratica con il 20% degli aventi diritto), pare avere un seguito negli intendimenti del centro destra che intenderebbe procedere rapidamente in questa direzione per via legislativa. (Contropiano)

Come se non bastassero il premierato, l’autonomia differenziata e la riforma della magistratura, il centrodestra mette sul piatto anche il cambiamento della legge elettorale per i Comuni. E nel più autorevole dei modi: con un intervento del presidente del Senato e in nome della lotta all’astensionismo. (Corriere della Sera)

Non voglio eludere la questione delle riforme liquidando in poche battute anche l'ultimo tentativo riformatore in corso. Mi chiedo preliminarmente cosa non vada nella nostra forma di governo attuale, in particolare sul versante del governo, per meritare una modifica piuttosto drastica. (L'HuffPost)