Settimana di sensibilizzazione sulla violenza contro gli operatori sanitari: FIALS Lombardia chiede azioni concrete. Numeri e soluzioni.

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Altre informazioni:
AssoCareNews.it INTERNO

Nella settimana dedicata alla sensibilizzazione sulla violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, sono state diffuse numerose statistiche sempre più preoccupanti che confermano la gravità del fenomeno e l’urgente necessità di interventi strutturali. Le aggressioni ai danni di medici, infermieri e operatori sociosanitari sono in costante aumento, con numeri che descrivono una situazione fuori controllo. (AssoCareNews.it)

Su altri media

GROSSETO – Una delegazione dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto è stata ricevuta ieri, giovedì 13 marzo, dal Prefetto Paola Berardino. (IlGiunco.net)

Il consigliere regionale Francesco Taglieri, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha depositato un'interpellanza rivolta al Presidente della Giunta Regionale Marco Marsilio e all'Assessore alla... (Virgilio)

Il giovane si trovava al pronto soccorso per un malore, quando all'improvviso ha dato in escandescenza aggredendo un operatore sanitario, mordendolo a una mano dopo aver tentato di colpirlo con un pugno. (il Resto del Carlino)

Foddis: “Ribadiamo l’importanza del rispetto nei confronti di tutto il personale sanitario e socio-sanitario del Ssn che opera quotidianamente per garantire il diritto alla salute. Sensibilizzare la cittadinanza verso una cultura che eviti ogni forma di violenza è quanto mai indispensabile per difendere il prezioso patrimonio di conoscenze e valori rappresentato da questi tutti operatori”. (Quotidiano Sanità)

Lo ha detto a Foggia il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il suo intervento alla presentazione del terzo rapporto Fnomceo-Censis che indaga le cause della violenza per la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Crescono le segnalazioni di cittadini e le denunce a mezzo stampa che riportano casi di pazienti costretti ad attendere giorni sulle barelle prima di un ricovero, strutture al collasso e medici obbligati a lavorare in condizioni proibitive. (ChietiToday)