Paul Mescal, se ci sarà Il Gladiatore 3 spero di essere nel cast
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Il Gladiatore 2 è appena uscito nelle sale cinematografiche e Paul Mescal è già pronto per un eventuale terzo film. Lo ha detto lo stesso attore durante un incontro con la stampa a Los Angeles. "Se ci sarà un Gladiator 3 spero di essere nel cast", ha dichiarato. L'attore irlandese interpreta il ruolo di Annone/Lucio Vero Aurelio nel sequel diretto da Ridley Scott. Vent'anni dopo la morte nell'arena di Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe), la città eterna è governata da due crudeli imperatori, i fratelli Geta e Caracalla. (Il Mattino di Padova)
La notizia riportata su altri media
Los Angeles, 19 nov. - Il cast e la produzione di "Gladiator II" sfilano sul tappeto rosso dell'anteprima a Hollywood del film di Ridley Scott, sequel dele celeberrimo film con Russell Crowe dell'anno 2000. (Il Sole 24 ORE)
In attesa di vedere come le nuove uscite di oggi, 21 novembre, impatteranno sul box office, in testa alla classifica si conferma Il gladiatore 2; il film di Ridely Scott sta tenendo un ottimo ritmo con 382.801 euro di incasso, una media/cinema ottima di 1.015 euro e un totale di 4.749.108 (oggi supererà i 5 milioni di euro). (Cineguru)
Accolto dal plauso universale della stampa americana dopo essere stato presentato in super-anteprima da Paramount Pictures, è stata la volta della tappa di Los Angeles. (DiLei)
Roma, 19 nov – C’è una retorica più insopportabile di quella “cervellotica” sull’attinenza storica dei film? Non credo, a meno di non essere veramente estimatori delle rievocazioni brancaleonesche che possiamo vedere alle sagre di paese. (Il Primato Nazionale)
Daghe che si scontrano, elmi che si infrangono, il sangue, gli scudi spezzati. Con il ritorno di Ridley Scott all'antica Roma, ritornano anche combattimenti cruenti, drammi personali e intrighi politici. (Movieplayer)
E – visto che qui stiamo un ancora po’ tutti leggendo tutto alla luce del trauma elettorale – in effetti, nel contesto della guerra dei gender, il sequel/remake del peplum campione d’incassi con Russell Crowe, che il regista baronetto inglese diresse ventiquattro anni fa, si colloca cento per cento nella colonna dei «maschi». (il manifesto)