Sui dossieraggi il Parlamento batta un colpo

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– Per fortuna che siamo nell’epoca della privacy. In cui abbiamo, se Dio vuole, una autorità Garante che vigila, dispone, indaga. Con assoluta professionalità. Peccato che quando esci di casa sei filmato da qualche telecamera, e anche con il telefonino spento una cellula individua esattamente dove sei, mentre un satellite registra quello che stai dicendo. In questo colabrodo della riservatezza, vogliamo meravigliarci che un bancario pugliese rovisti per circa 6mila volte nei conti correnti e nelle carte di credito di politici e vip, famiglia Meloni al completo, o Ignazio La Russa, presidente del Senato e seconda carica dello Stato Italiano? Meravigliarsi no, ma indignarsi, quello sì, sarebbe il minimo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

Dagli ex premier Mario Draghi e Matteo Renzi, passando per Giorgia Meloni e la sorella Arianna, fino a Paolo Bonolis e Antonello Venditti, ecco chi sono i personaggi noti spiati dal bancario. (Fanpage.it)

Sul fatto che in questi giorni ha animato il dibattito politico e posto interrogativi sula sicurezza dei dati, il cantante pugliese è stato interpellato dal Corriere della Sera manifestando sconcerto e una certa amarezza: "Non si è trattato di curiosare ma di spiare, dal momento che non si parla di due o tre persone coinvolte ma di alcune migliaia. (Today.it)

E' il più grosso scandalo della storia della Repubblica. E forse c'è una manina internazionale. (Secolo d'Italia)

Inchiesta Bari, Intesa Sanpaolo "Nessun problema sicurezza informatica"

Vincenzo Coviello, il funzionario di Intesa che dalla sua postazione della filiale Agribusiness di Bisceglie ha spiato i conti di almeno 3.572 persone (l’archivio delle ricerche è archiviato soltanto per due anni) nelle sue compulsive ricerche ha dato anche una “sbirciata” ai depositi dei militari. (ilmessaggero.it)

«Credo che bisognerà restringere il numero di coloro che hanno titolo ad accedere ai dati e soprattutto certificare in maniera assoluta ogni tipo di accesso con delle forme di controllo preventivo». (Corriere della Sera)

Il sistema interno di controlli lo ha individuato, abbiamo inviato notifica al Garante della Privacy, abbiamo licenziato il dipendente infedele e abbiamo sporto denuncia come parte lesa. (La Provincia di Cremona e Crema)