LA CRISI DELL’AUTO AFFONDA IL SUD
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Minuti per la lettura La crisi dell’auto mette in crisi il Sud, il numero uno degli industriali da Avellino lancia anche un monito all’Europa: deve cambiare passo sulle politiche industriali e sull’energia. L’Europa deve fare scelte coraggiose, anche cambiando senso di marcia rispetto ad alcune decisioni assunte dalla scorsa Commissione. E’ l’appello del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, lanciato ieri da Avellino, dove si celebrano nel teatro Carlo Gesualdo gli 80 anni della Confindustria irpina. (Quotidiano del Sud)
Ne parlano anche altre fonti
È la classica montagna che partorisce un topolino. Il Partito Popolare Europeo, il perno su cui si regge la maggioranza che sostiene la Commissione Ursula II, ha presentato il suo cosiddetto “piano per salvare l’industria dell’automotive” europea, in concreto una richiesta di correttivi alla stringente tagliola green che loro stessi avevano pomposamente predisposto insieme alla Ursula I. (Nicola Porro)
Il Ppe ha presentato ufficialmente alla Commissione europea un documento in cui si chiede, sostanzialmente, di mettere fine alle derive green, con particolare riferimento al settore dell'auto e alle impuntature sulle elettriche. (Secolo d'Italia)
Il Ppe ha chiesto alla Commissione europea di rivedere le politiche sull'auto: rinvio o alleggerimento delle regole sulle emissioni di CO2 (2025), modifica del divieto al motore termico per dare spazio a biocarburanti ed e-fuel (2035). (Start Magazine)
Raggiungere l'obiettivo della sostenibilità, ma attraverso una normativa semplificata, realistica e basata sulla neutralità tecnologica. Dopo l'introduzione del presidente Anfia Roberto Vavassori, ha preso la parola il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, per indicare chiaramente alcune delle richieste italiane incluse in un documento da recapitare a Bruxelles. (La Gazzetta dello Sport)
Solo da alcuni mesi hanno compreso i rischi e stanno toccando con mano i danni al sistema automotive europeo. (il Giornale)
Il divieto europeo alla produzione di nuove auto a benzina e diesel previsto per il 2035 «va annullato» per «riconoscere un mix più ampio di tecnologie». La richiesta – a sorpresa, ma neanche troppo – arriva dal Partito popolare europeo, che oggi, mercoledì 11 dicembre, ha organizzato una conferenza stampa a Bruxelles in cui ha presentato il suo piano per «salvare l’industria automobilistica europea». (Open)