Il silenzio di Teheran su Sala. Mistero sull’ordine di arresto
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A Teheran il silenzio sul caso di Cecilia Sala è totale. La notizia del suo arresto del 19 dicembre e della sua reclusione in isolamento nella prigione di Evin non è stata diffusa da nessun canale ufficiale, né è apparsa tra i lanci dell’agenzia Mizan, che normalmente funge da portavoce del sistema giudiziario iraniano. Così come il ministero degli Affari esteri si rifiuta di commentare, e così le notizie che filtrano sui media di lingua persiana all’estero, al massimo, si limitano a riportare la versione italiana della storia. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altri media
"Sfortunatamente il regime iraniano continua a detenere ingiustamente i cittadini di molti Paesi, spesso per utilizzarli come leva politica. (Today.it)
E dove un arresto come quello di Cecilia Sala, di cui, dopo otto giorni non sono ancora state depositate le motivazioni, si sta trasformando in un pretesto da parte di Teheran per ottenere la liberazione di personaggi grati al regime. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il ministro degli Esteri giudica buone le condizione di salute e di detenzione della reporter. Il compagno Daniele Raineri: «Presto saprà di tutto questo affetto» (Open)
Da qui la promessa che gli Stati Uniti utilizzeranno tutti i mezzi possibili per fare estradare Sala in Italia. (Virgilio Notizie)
Davanti alla Prefettura di Torino, alcune decine di cittadini hanno partecipato al sit-in organizzato per chiedere al regime iraniano la liberazione immediata di Cecilia Sala, arrestata a Teheran il 19 dicembre 2024. (La Repubblica)
Cecilia Sala, arrestata in Iran (il Giornale)