Nosferatu di Eggers: guida all’interpretazione del film, Murnau, la peste, il finale
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In genere, Nosferatu di F.W. Murnau (1922) è spesso visto come un adattamento di Dracula, ma non utilizza alcuno dei nomi originali dei personaggi dal romanzo di Bram Stoker. In Nosferatu, il vampiro del titolo, interpretato dall’attore Max Shreck, è chiamato infatti Orlok, non Dracula. Questi cambiamenti sono attribuiti alla libertà con cui il film ha trattato le leggi sul copyright (la vedova di Stoker, Florence Balcombe, non aveva dato il permesso ai cineasti di adattare l’opera del marito, e fu furiosa quando scoprì del film). (IlCineocchio.it)
Ne parlano anche altri giornali
Titolo originale: Nosferatu Suono: Robin Carolan (BergamoNews.it)
Ad ogni modo, oggi a distanza di oltre un secolo, si può dire che Nosferatu è stato visto, ha girato e fatto innamorare generazioni intere del vampiro stilizzato. Era il 1922 quando Nosferatu – Il Vampiro, il capolavoro del cinema muto espressionista tedesco diretto da Friedrich Wilhelm Murnau (ispirato al Dracula di Stoker) cominciò a farsi vedere. (MOW)
La critica americana ha amato particolarmente quest’ultimo, ora al cinema in Italia, diretto da Robert Eggers, che vede protagonista Lily-Rose Depp nei panni della giovane Ellen Hutter e Bill Skarsgård in quelli del temibile conte Orlok. (Corriere della Sera)
E dovreste essere ancora più entusiasti del fatto che i vampiri orrendi e con le corna non esistono più. Fortunatamente, la società moderna ha una migliore comprensione dei molti problemi di quella che vediamo in Nosferatu: la peste bubbonica e i viaggi internazionali, per citarne un paio. (GQ Italia)
La trama di Nosferatu di Robert Eggers Thomas (Nicholas Hoult) ed Ellen (Lily Rose Depp) Hutter hanno da poco concluso la loro luna di miele, durata troppo poco a causa del lavoro di lui. Il signor Knock (Simon McBurney), rinomato agente immobiliare, gli ha infatti affidato un incarico molto importante, che lo costringe però a partire per la Transilvania. (Taxidrivers.it)
Un vero capolavoro di fotografia. Un ricco affresco di una storia nota, narrata con una ricerca continua di suggestioni estetiche. (MYmovies.it)