La manifestazione degli studenti: "Aule fredde e poca sicurezza. Sempre più episodi di violenza"
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’Rovesciamo il governo e liberiamo il Paese’ è lo slogan adottato dalla rete degli studenti in occasione dello sciopero nazionale di ieri nelle piazze delle città italiane con tensioni esplose in particolare a Torino. A Modena manifestazione ’blindata’ con una massiccia presenza delle forze dell’ordine nella zona dell’autostazione, tra l’altro già al centro dell’attenzione dopo i recenti pestaggi ai danni di studenti. (il Resto del Carlino)
La notizia riportata su altri giornali
«Insomma – scrive Feltri sul Giornale – se ad essere vigliaccamente presi di mira sono esponenti di destra, allora è tutto opportuno. (Secolo d'Italia)
Circola un video sui social attribuito al corteo per il «No Meloni Day» di Torino: mostra un poliziotto in tenuta antisommossa che fa uno sgambetto a uno studente, durante dei momenti di tensione. La manifestazione di ieri, 15 novembre, ha fatto discutere per essere stata caratterizzata da slogan e cartelli contro le politiche del governo Meloni. (Open)
Al termine del corteo ‘No Meloni day', partito da Piramide, a Roma, una volta arrivati al Ministero dell’istruzione e del merito gli studenti dei Collettivi Studenteschi Romani hanno lasciato per terra una scritta che recitava: ‘Ministero della guerra’. (Liberoquotidiano.it)
Gli investigatori della Digos della questura di Torino sono al lavoro, visionando filmati e immagini, per identificare i partecipanti ai disordini scoppiati ieri durante il corteo studentesco che è sfilato per le vie del capoluogo piemontese. (Tiscali Notizie)
I cortei nel giorno dello sciopero nazionale organizzato dall’Unione degli Studenti, Link - Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza vanno in scena a Roma, Torino, Milano, Genova, Padova, Napoli, Palermo, Cagliari e decine di altre città, accendendo la polemica politica per i simboli considerati violenti e per i tafferugli con la polizia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il Museo del Cinema preso d’assalto, le uova lanciate contro il cordone della polizia, a difesa della sede di Intesa Sanpaolo, e poi alla sede Rai di via Verdi. Le mani sporche di sangue sui volti della premier Meloni e i ministri Tajani, Nordio e Piantedosi. (La Stampa)