UniCredit e Banco BPM sotto i riflettori: il punto tecnico sui grafici

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Finanzaonline ECONOMIA

Torna sotto i riflettori il mercato italiano con Piazza Affari scossa dalla recente news relativa all’offerta pubblica di scambio da parte di UniCredit su Banco BPM. Questo potenziale deal segnerebbe un passo significativo nel consolidamento del settore bancario italiano, con ripercussioni importanti in termini strategici nella scacchiera del potere. Entrambi i gruppi hanno vissuto un 2024 che fino a questo momento ha goduto di performance particolarmente soddisfacenti in termini di rendimento dei titoli, dove sia Banco BPM che UniCredit registrano un +45% circa. (Finanzaonline)

Su altre testate

Nessun intervento su Banco Bpm, l’operazione UniCredit-Commerzbank vista dal «significato strategico, può essere una leva che attiva la cooperazione in termini di fusioni e acquisizioni», ma anche Eurobond come strumento per costruire l’integrazione europea. (La Stampa)

Ca’ de Sass non sarà cavaliere bianco Per il consigliere delegato di Intesa su questi deal a decidere sono gli azionisti e l'autorità di vigilanza. (Milano Finanza)

Lo scenario bancario italiano ha iniziato la settimana con un improvviso lancio di un Ops, per ora virtuale, da parte della seconda banca nostrana, Unicredit, sulla terza, Banco Bpm. L’ipotetica offerta di scambio di azioni che porterebbe alla fusione tra i due istituti presenta molteplici lacune, la più grave è quella che Orcel, Ceo di Unicredit, si è scordato di stabilire un contatto con il suo pari livello di Bpm, Castagna, per capire se ci fossero le condizioni per procedere ad un accordo che non fosse ostile, come chiaramente si è rivelato. (Liberoquotidiano.it)

Banco Bpm:«Con Unicredit 6mila esuberi»

Dopo l’offerta pubblica di scambio mossa da Unicredit su Banco Bpm, ieri il ceo dell’istituto di piazza Meda Giuseppe Castagna ha scritto ai 20mila dipendenti del Gruppo, riprendendo in gran parte i contenuti del comunicato emesso martedì al termine della seduta del cda e agitando le acque già di per sé preoccupate dei dipendenti (Il Cittadino)

Un’operazione ‘ostile’ che ha anche trovato il veto del governo, spiazzato dalla decisione di Andrea Orcel, ad di Unicredit, al punto da valutare l’ipotesi del golden power, ossia lo strumento attraverso il quale la presidenza del Consiglio può di fatto condizionare o addirittura vietare un’operazione di mercato nel caso in cui questa riguardi beni o strutture che si considerano strategici per la sicurezza nazionale. (Forbes Italia)

Non ne aveva fatto mistero in un’intervista concessa nel maggio scorso a MF-Milano Finanza (Milano Finanza)