In Siria la vera partita per la stabilizzazione del Medio Oriente

In Siria la vera partita per la stabilizzazione del Medio Oriente
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ilmattino.it ESTERI

Il terremoto del 7 ottobre 2023 sta facendo collassare tutto il vecchio ordine mediorientale. Un terremoto di potenza inedita. Che quindi ha posto nuovi problemi di comprensione e di definizione. A partire da cosa sia stato il 7 ottobre: un pogrom contro gli ebrei? Un sanguinoso sussulto dell’esistenziale lotta tra Israele e palestinesi? Un ennesimo episodio del lungo conflitto arabo-israeliano? Un attacco jihadista su larga scala contro l’Occidente? Un altro 11 settembre? O magari tutte queste cose insieme? La prima scossa del terremoto ha generato una risposta emergenziale: una guerra di Israele prima di difesa e poi di vendetta contro Hamas a Gaza (ilmattino.it)

Su altre testate

L'abbattimento della sanguinaria dittatura della famiglia Assad e i rivolgimenti che hanno investito la Siria vanno molto al di là dei confini di quel Paese, incidendo profondamente negli assetti politici della regione e di più vasti equilibri internazionali. (L'HuffPost)

La nuova Siria, 23 dicembre 23 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

L’8 dicembre scorso i residenti dell’elegante e tranquillo quartiere di al-Maliki a Damasco non si aspettavano di essere svegliati nel cuore della notte dalle urla dei soldati. Quello però non è un giorno come un altro e ben prima dell'alba i vicini della residenza presidenziale balzano giù dal letto spaventati da un insolito baccano. (il Giornale)

Quale futuro dopo Assad? Le Donne in Nero a fianco delle "sorelle" siriane e curde

Scelte decisive per evitare il caos attendono nelle prossime ore la nuova Siria. Intanto sono giunti altri segnali importanti. Per carpirne la portata occorre tenere a mente alcune dinamiche interne al mondo a cui la Siria appartiene: il soggetto politico da cui partire è la Fratellanza Musulmana, l’espressione leader di quello che noi chiamiamo «Islam politico», un tipo di visione che col passare del tempo è diventata sempre più rigida e avversa ai regimi, da quelli militari come Egitto e Siria, ai loro nemici del Golfo, come l’Arabia Saudita, tutti repressivi. (SettimanaNews)

di Orio Giorgio Stirpe SIRIA: CONSIDERAZIONI (MILITARI) CONCLUSIVE (Nuovo Giornale Nazionale)

Il regime del partito Baath e di Assad in Siria sembra essere finalmente finito dopo cinquantaquattro anni, ma non certo grazie ad una rivoluzione popolare. L’uscita di scena di Assad e la smobilitazione dell’esercito ‘regolare’ siriano è avvenuta infatti in modo evidentemente concordato tra le principali potenze mondiali. (piacenzasera.it)