Ma De Gasperi non teorizzò le idiozie di Ventotene
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La tesi predominante per difendere il Manifesto di Ventotene, i cui più imbarazzanti passi sono stati letti (non interpretati) da Giorgia Meloni alla Camera scatenando l’ira funesta delle opposizioni, è la seguente: quel documento va contestualizzato, bisogna considerare “l’integrità del testo, il tempo, il luogo, la condizione di prigionieri del fascismo degli autori, quali fossero allora i riferimenti politici correnti”. (Nicola Porro)
La notizia riportata su altri giornali
Chissà che non ci scappi un tuffo nelle acque del Mare Nostrum a tutela E, ultima trovata, una scampagnata nell'isola delle ponziane sperando in un caldo sole primaverile. (Secolo d'Italia)
Meloni: "Sconvolta per reazione a parole Ventotene, anima sinistra è illiberale e nostalgica" 20 marzo 2025 (Il Sole 24 ORE)
Il Corriere della Sera riferisce di una riunione in un albergo di Bruxelles fra la premier Meloni e i suoi eurodeputati: clima rilassato, complimenti e qualche brindisi. Giorgia Meloni sul caso Ventotene (Virgilio Notizie)

Sui social Daniela Santanchè, esponente di Fratelli d'Italia e ministro del Turismo, difende la premier ponendo una semplice domanda "di metodo" (ma anche di merito) alle opposizioni, letteralmente fuori controllo. (Liberoquotidiano.it)
“Sostegno all’Ucraina e agli sforzi Usa per la pace“: è la posizione portata dall’Italia al tavolo del Consiglio Ue a Bruxelles. Lo ha chiarito Giorgia Meloni incontrando la stampa al termine della seduta odierna. (LAPRESSE)
Leggendo quella parte del Manifesto, spiega da Bruxelles, “volevo capire qual è il messaggio che si vuole dare quando si distribuisce quel testo sabato scorso. Perché? Perché io ritengo che l'essenza di alcuni passaggi che ho letto in quel manifesto, e cioè che il popolo fondamentalmente non è in grado di autodeterminarsi e che quindi va educato e non ascoltato, sia purtroppo abbastanza strutturata nella sinistra anche di oggi". (la Repubblica)