Sudcorea, verso nuovo voto impeachment: Yoon traballa sempre più
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Roma, 12 dic. – Un altro sabato al cardiopalmo attende Yoon Suk-yeol: dopo essere sopravvissuto al voto d’impeachment sabato scorso, in seguito alla sua decisione poi ritirata d’imporre la legge marziale, il presidente della Corea del Sud dovrà affrontare sabato un altro voto per una possibile destituzione e, questa volta, i numeri potrebbero esserci.Yoon, che dopo il passo falso sulla legge marziale è profondamente impopolare in Corea del Sud, oggi ha provato a difendere la sua posizione con un discorso alla nazione, che ha provocato, tra l’altro, anche la reazione piccata della Cina, la quale finora si era tenuta piuttosto defilata. (Agenzia askanews)
Su altre fonti
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Sì è stato un gesto estremo, potremmo definirlo un sucidio politico. “Le istituzioni della Corea del Sud hanno retto e la società civile ha dimostrato ancora di non essere disposta ad accettare presidenti che rifuggono dalle loro responsabilità”. (Il Fatto Quotidiano)
Così il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, è tornato a difendere la sua decisione di imporre la legge marziale nel Paese, poi ritirata, affermando che era mirata a "proteggere la democrazia" e a "impedirne il crollo". (la Repubblica)
L’industria dei viaggi e del turismo della Corea del Sud, che ha generato 84,7 trilioni di won (59,1 miliardi di dollari) nel 2023, circa il 3,8% del PIL. (la Repubblica)
Il presidente Yoon Sook Yeol ha dichiarato la legge marziale il 3 dicembre e ha inviato soldati ed elicotteri in parlamento, ma è stato costretto a revocare il decreto. L'ex ministro della Difesa sudcoreano, Kim Yong-hyun, ha tentato di uccidersi poco prima di essere formalmente arrestato per il suo ruolo nell'operazione di legge marziale, ha riferito l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. (Italia Oggi)
Seul, 12 dic. - Non si intravede ancora una soluzione per la crisi politica in Sudcorea, dopo il fallito tentativo di scardinare la democrazia e imporre la legge marziale del presidente. Yoon Suk Yeol non vuole fare passi indietro. (Il Sole 24 ORE)