Alta tensione in Siria, i ribelli jihadisti assediano Aleppo. Netanyahu: “Guerra in Libano se la tregua viene violata”
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Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump «vuole un cessate il fuoco» e «un accordo sugli ostaggi a Gaza prima di assumere l'incarico il 20 gennaio» alla Casa Bianca. A sostenerlo è il senatore Repubblicano Lindsey Graham ad Axios. Mentre la tregua in Libano si dimostra fragile, la tensione del Medio Oriente si trasferisce in Siria, dove i ribelli jihadisti assediano Aleppo. Nel suo primo discorso dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha rivendicato la «grande vittoria» su Israele (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Taiwan ha riferito di aver rilevato 33 aerei e 8 navi militari cinesi intorno all’isola nell’arco delle 24 ore alle 6 locali (le 23 di giovedì in Italia) intorno all’isola, alla vigilia della partenza del presidente William Lai per il suo primo viaggio all’estero che lo porterà a visitare gli ultimi alleati nel Pacifico con uno scalo alle Hawaii e uno nel territorio americano di Guam, motivo di forte irritazione per la Cina. (Il Sole 24 ORE)
Leggi l'articolo (la Repubblica)
La guerra è ripresa improvvisamente lungo la trincea del nord-ovest, congelata da più di quattro anni e che divide l’area controllata dalla coalizione jihadista cooptata dalla Turchia dalla zona controllata dalle forze governative sostenute da Iran e Russia. (Il Fatto Quotidiano)
I ribelli siriani sono alle porte di Aleppo, la seconda città più grande della Siria e si sono scontrati con le forze governative. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato che i ribelli hanno fatto esplodere due autobombe alla periferia occidentale della città. (LAPRESSE)
Una fiammata inaspettata quanto violenta. Se in Libano traballa già la fragilissima tregua, la Siria torna a incendiarsi in solo 48 ore: l’avanzata improvvisa su Aleppo di gruppi jihadisti dalla “ridotta” di Idlib – l‘ultima provincia ribelle – riapre di fatto la battaglia congelata dal 2020 fra il regime di Assad e i ribelli fiancheggiati da Erdogan. (Avvenire)
I jihadisti anti Assad che controllano Idlib, nel nordovest della Siria, sono entrati in azione mettendo nel mirino Aleppo assieme a diversi gruppi ribelli sostenuti dalla Turchia. (L'HuffPost)