Addio a Benvegnù, poeta della canzone italiana

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Ansa Era un esponente della musica “indie”, sganciato dalle logiche del mercato discografico, uno dei pochi poeti della canzone italiana rimasti sulla piazza, capace di non essere risucchiato dalle multinazionali della musica. È morto ieri all’età di 59 anni, Paolo Benvegnù, elegante cantautore che credeva nella bellezza. Cominciò nel 1993 con la band degli Scisma, di cui fu il leader, poi si mise per conto proprio a comporre e a cantare pezzi colti e raffinati accompagnandosi con la chitarra. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altre testate

Sembra di sfogliare un album dei ricordi all’Unipol Forum di Milano, dove il 28 dicembre scorso è partita ‘Max Forever – Questo Forum non è un albergo’, la nuova avventura live di Max Pezzali, che lo vede protagonista di un totale di ben 18 date, tutte già sold out nei palazzetti di Milano e Roma, compresa la notte di Capodanno, che non accenna a fermarsi, continuando a macinare numeri da record. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Quando ero adolescente, infatti, fui fortunato perché in quel periodo a Cosenza passarono tantissimi gruppi della scena alternativa italiana anni ‘90 e ho potuto assistere a tanti concerti, ma uno di quelli che mi porto davvero nel cuore fu quello degli Scisma, che non conoscevo, e che furono una folgorazione. (Metal Skunk)

Nel suo ultimo disco ‘È inutile parlare d’amore’, un pezzo si intitola 'Canzoni brutte': “Scrivere canzoni brutte / che possan piacere a tutti e a tutte” la dice lunga sulle pressioni che l’uomo e l’artista devono aver subito nel corso degli anni. (Rolling Stone Italia)

La morte di Paolo Benvegnù: camera ardente sino al 2 gennaio a Brescia, nelle prossime settimane la commemorazione laica a Perugia

Scrivo di getto queste parole, con il cuore a pezzi, dopo essermi assicurato che questa notizia non fosse uno dei suoi scherzi. Ora succederà ciò che lui, con la sua ironia, avrebbe previsto: lo celebreranno tutti. (Il Fatto Quotidiano)

La morte improvvisa di Paolo Benvegnù, a 59 anni, nella sua casa a Toscolano Maderno, sulla sponda bresciana del lago di Garda, ha sconvolto tutti gli appassionati di musica e una città, quella di Brescia, che lo aveva amato e apprezzato nel corso degli anni. (Corriere della Sera)

Non dovrei essere io a omaggiare la musica e la poetica di Paolo Benvegnù; non potrei essere certamente io a raccontare la sua formazione, gli incontri decisivi con altri musicisti, la sua traiettoria artistica in questi trent’anni di carriera, i prestigiosi riconoscimenti ricevuti e le ingiuste frustrazioni subite. (la Repubblica)