Sinner, il maestro umile che ha vinto le Atp Finals: il raffreddore, la gioia trattenuta. «Il lavoro non finirà mai»

Sinner, il maestro umile che ha vinto le Atp Finals: il raffreddore, la gioia trattenuta. «Il lavoro non finirà mai»
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere della Sera SPORT

Non solo il numero uno del tennis è italiano. Lo è anche il maestro che dà lezione a Torino, raro esemplare di profeta in patria, come Connors e McEnroe al Madison Square Garden (ah, quel campo azzurrino senza corridoi), Becker a Francoforte, Hewitt a Sydney e Murray a Londra. Alla velocità di 23 anni e 93 giorni, Jannik Sinner sovrascrive il proprio nome nell'albo d'oro a Novak Djokovic, campione uscente delle Atp Finals, il fuoriclasse da cui perse in finale l’anno scorso giurando a se stesso che non sarebbe più successo. (Corriere della Sera)

Su altre testate

Jannik Sinner continua a scrivere la storia del tennis italiano e mondiale. Il numero uno ha sconfitto Taylor Fritz all'Inalpi Arena di Torino, nella finale delle Atp Finals 2024. L’ultima vittoria di un tennista italiano in un grande torneo in Italia risaliva a mezzo secolo fa, quando Adriano Panatta vinse gli Internazionali del 1976. (Today.it)

Jannik Winner. (la Repubblica)

Il cerchio si è chiuso. In mezzo tre Masters 1000 (Miami, Cincinnati e Shanghai), il numero 1 del mondo, un altro Major a New York. (Il Fatto Quotidiano)

Sinner, chi beccano nel pubblico alle Atp Finals di Torino: trionfo totale

Maestro Sinner. Che giornata, finita col doppio 6-4 che ha regalato un'altra pagina indimenticabile al nostro sport. (il Giornale)

L'idea di Lo Russo è una volontà espressa a poche ore dalla finissima in cui il numero 1 del mondo affronta lo statunitense Taylor Fritz. Sono queste le parole sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, durante la conferenza stampa finale della quarta edizione delle Nitto Atp Finals nel capoluogo del Piemonte. (Liberoquotidiano.it)

La "grande bellezza" del tennis di Jannik Sinner strega anche Paolo Sorrentino, il regista da Oscar che dell'estetica, nei suoi film, ha fatto un mantra e che di miti dello sport, a partire da Diego Armando Maradona e della sua "mano de Dios", se ne intende eccome. (Liberoquotidiano.it)