“Salvini al Viminale? No, c’è già Piantedosi. E lui pensi al Ponte”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

“No, il rimpasto no…”. Antonio Tajani, vicepremier, leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, scuote la testa. Si è presentato al Senato all’ora di pranzo e ha convocato i giornalisti per parlare dell’arresto a Teheran della giornalista Cecilia Sala (“È in buona salute, il governo chiede discrezione”) mentre la maggioranza sta votando in aula(Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

“Rimpasto? Non c’è bisogno di nessun rimpasto, di solito si fa quando le cose non funzionano e questo governo invece sta facendo benissimo, sta lavorando alla grande: al momento non c’è bisogno di cambiare niente”. (Adnkronos)

«Ragioneremo con Giorgia». Neanche il tempo di tornare a rimettere «nelle mani del buon Dio» l’idea di un suo ritorno al Viminale che per Matteo Salvini già arriva secca la nuova smentita di Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario e braccio destro di Meloni. (ilmessaggero.it)

D'altronde, la prima volta non si scorda mai. Matteo Salvini di nuovo al ministero degli Interni? È possibile, almeno è quello che il segretario della Lega spera di ottenere nel 2025. (il Giornale)

Non solo Viminale, la Lega pressa. Da FdI un nuovo stop a Salvini

Di solito, si fa quando le cose non funzionano e questo governo invece sta facendo benissimo, sta lavorando alla grande: al momento non c’è bisogno di cambiare niente”. “Rimpasto? Non c’è bisogno di nessun rimpasto. (Agenda Politica)

La regola, posta da Meloni all’inizio delle trattative per la formazione del governo, stabiliva che nessuno avrebbe potuto assumere un incarico ministeriale «in un ruolo già ricoperto». C’è anche una clausola che allora venne condivisa da tutti i leader del centrodestra. (Corriere della Sera)

Il ministro dell’Interno l’ho fatto e penso discretamente. Passano i giorni dall’assoluzione di Palermo, si moltiplicano gli stop alle ipotesi di rimpasto, ma Matteo Salvini insiste con le sue frasi sibilline su un possibile, quanto politicamente improbabile, ritorno alla guida del ministero dell’Interno. (Corriere della Sera)