La Meloni, la Ue e quei giochi di sponda per dare un posto all'Italia

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Per comprendere appieno la partita europea e ciò che ne potrebbe venire all'Italia bisogna guardare i fatti in trasparenza, cioè osservare cosa si intravede sotto la tela ufficiale del voto dei partiti di governo italiani sulla von der Leyen: il sì di Forza Italia, il no non conclamato del partito della premier e il no ideologico iperpubblicizzato della Lega. Partendo dalle parole che il ministro degli Esteri Antonio Tajani, l'uomo di collegamento del Ppe con la Meloni, non si è mai stancato di ripetere nelle ore convulse che hanno preceduto l'elezione della von der Leyen: «Il nostro obiettivo principale è l'elezione di Ursula (il Giornale)

Su altre testate

– Carlo Fidanza (capodelegazione FdI al Parlamento Ue), avete votato contro Ursula von der Leyen. Perché? "Perché abbiamo ascoltato gli impegni programmatici solo ieri mattina, e si è svelato un intento programmatico spostato a sinistra con un rilancio di politiche ideologiche sull’ambiente e obiettivi ancora più stringenti sul Green deal. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La presidente riconfermata della Commissione, Ursula von der Leyen, è pronta a mettersi al lavoro e iniziare a definire la sua squadra. L’unica eccezione è, come l’ultima volta, quando c’è un commissario in carica che rimane. (Corriere della Sera)

Non è solo la visione della leader tedesca ma è anche un amalgama delle richieste e delle proposte arrivate in queste settimane dai partiti con cui si è confrontata per formare la maggioranza (AGI - Agenzia Italia)

Von der Leyen bis. «Le priorità della Commissione saranno diverse»

Invece ieri 18 luglio a Strasburgo, davanti a un emiciclo diviso, nevrotico e critico dei risultati del suo primo mandato, von der Leyen si è confermata uguale a se stessa (24+)

Decideranno se plasmare il nostro futuro o se lasciare che venga plasmato dagli eventi o dagli altri. In un mondo di avversità e incertezza credo che l’Europa debba scegliere di restare unita e osare pensare e agire in grande. (Corriere della Sera)

Ursula von der Leyen è stata rieletta alla guida della Commissione europea con 401 voti. La candidata tedesca è stata sostenuta dal suo partito (Ppe), dai socialisti e dai liberali e questo le ha consentito di superare la soglia necessaria di 361 voti. (Tempi.it)