Tajani sfida Lagarde, tensioni tra Italia e Bce

- Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, continua a scontrarsi con le istituzioni europee, mantenendo però un rapporto privilegiato con l'Ungheria di Viktor Orbán. L'ultimo episodio di questa tensione vede protagonista il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha criticato apertamente la presidente della Bce, Christine Lagarde. Tajani ha accusato Lagarde di essere troppo timida nella sua politica monetaria, chiedendo un taglio più deciso dei tassi di interesse.

La Bce ha recentemente ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 3,50%. Questa decisione, sebbene positiva per chi ha mutui e prestiti, è stata giudicata insufficiente da molti esponenti del centrodestra italiano. Tajani, insieme ad altri membri del governo, ha invocato un approccio più coraggioso, richiamando l'esperienza di Mario Draghi alla guida della Bce.

Lagarde ha risposto alle critiche sottolineando l'indipendenza della Bce e la sua determinazione a non farsi influenzare da pressioni politiche. Tuttavia, le tensioni tra Roma e Francoforte non sembrano destinate a diminuire. Il governo Meloni, infatti, continua a mantenere una linea dura nei confronti delle istituzioni europee, cercando al contempo di rafforzare i legami con paesi come l'Ungheria.

Il taglio dei tassi deciso dalla Bce ha effetti contrastanti sull'economia. Da un lato, favorisce chi ha mutui e prestiti, riducendo il costo del denaro e stimolando l'economia. Dall'altro, penalizza i risparmiatori, che vedono diminuire i rendimenti sui depositi bancari e sui titoli a tasso variabile. Questa situazione crea un ulteriore motivo di scontro tra il governo italiano e la Bce, con il centrodestra che chiede misure più incisive per sostenere la crescita economica.

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