Sinner e il ricorso della Wada, notti insonni per il numero uno del mondo

01/10/2024 - Jannik Sinner, attuale numero uno del mondo, si trova al centro di una controversia legata al ricorso della Wada (Agenzia Mondiale Antidoping) contro la sua assoluzione nel caso Clostebol. Nonostante la Wada stessa abbia riconosciuto l'assenza di dolo o colpa nell'uso della sostanza, ha deciso di appellarsi al Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport), chiedendo una squalifica di 1-2 anni. Questa situazione ha causato notti insonni al tennista, che continua a ripetere di non aver fatto nulla di sbagliato.

Durante una conferenza stampa, Sinner ha espresso il suo disagio per la difficile situazione, sottolineando come la vicenda abbia influenzato il suo stato d'animo. Nonostante ciò, il tennista ha continuato a ottenere successi sul campo, come dimostrato dalla recente vittoria nei quarti di finale a Pechino contro il ceco Lehecka, con un punteggio di 6-2, 7-6. Ora, Sinner si prepara ad affrontare il cinese Bu in semifinale.

La vicenda ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo dello sport. Da un lato, alcuni esperti di doping ritengono che il rischio di squalifica sia reale, ma che la pena potrebbe essere simbolica, rappresentando un precedente importante per casi simili. Dall'altro, figure di spicco come Martina Navratilova hanno criticato duramente la Wada, definendola un disastro e mettendo in evidenza la disparità di trattamento rispetto ai nuotatori cinesi, recentemente graziati nonostante la positività a sostanze dopanti.

La difesa di Sinner si basa su argomentazioni solide, supportate dai migliori esperti legali e medici. La strategia difensiva punta a dimostrare l'uso involontario della sostanza, legato a una pomata, e a evidenziare le clausole nei contratti di sponsorizzazione che escludono responsabilità dirette del tennista. Tuttavia, la pervicacia con cui la Wada ha deciso di procedere contro Sinner, nonostante le evidenze a suo favore, solleva interrogativi sulla giustizia e l'equità del sistema antidoping.