Indagine su un medico di Venezia per un'epidemia di epatite C

Un medico di base di Venezia, Ennio Caggiano, è al centro di un'indagine dopo che dieci dei suoi pazienti sono stati ricoverati all'ospedale di Dolo con una grave infezione epatica, l'epatite C. Tutti i pazienti hanno riferito di essersi volontariamente sottoposti ad autotrasfusioni di sangue nel suo ambulatorio.

Caggiano, un medico libero professionista, è noto per le sue pratiche di autotrasfusione. Durante queste sedute, prelevava il sangue dei pazienti, lo "lavava" con sostanze particolari e poi lo reiniettava. Questo trattamento era richiesto sia da chi voleva eliminare il virus dal proprio organismo, sia da chi desiderava fare lo stesso con i vaccini.

L'Ordine dei Medici ha aperto un nuovo procedimento nei confronti di Caggiano a seguito di questi eventi. Il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, ha commentato il caso, definendo i fatti avvenuti a Venezia come "panzane empiriche per creduloni". Ha inoltre rassicurato i pazienti sul fatto che le trasfusioni a uso clinico, controllate seguendo i criteri di massima garanzia e qualità, sono sicure e non comportano rischi di malattie.

Attualmente, Caggiano è iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Venezia. L'epidemiologo Lopalco ha commentato il caso, definendo Caggiano come "un altro ciarlatano che segue pratiche nonsense" e ha assicurato che i pazienti saranno curati dalla scienza. Nonostante la diagnosi, nessuno dei pazienti ha denunciato il medico. L'indagine è ancora in corso.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo