Rielezione di Ursula von der Leyen: l'Italia divisa

La giornata di giovedì 18 luglio 2024 ha segnato un momento storico per l'Unione Europea. Ursula von der Leyen, alla veneranda età di 65 anni, è stata rieletta presidente della Commissione europea dai deputati del Parlamento di Strasburgo. Questo evento ha sancito l'inizio del suo secondo mandato alla guida dell'UE.

La notizia ha suscitato reazioni contrastanti in Italia. Il partito della premier italiana ha deciso di non sostenere la riconferma di von der Leyen, votando contro di lei insieme ai Patrioti europei dell'estrema destra e alla sinistra radicale che ha accolto il M5S. Questa decisione ha aperto due problemi principali: l'emarginazione dell'Italia in Europa e le difficoltà nel gestire il debito pubblico senza la benevolenza di Bruxelles.

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha spiegato la posizione del suo partito, Fratelli d'Italia, in un video pubblicato sui suoi canali social. Secondo Meloni, il partito ha deciso di votare contro la candidatura di von der Leyen perché non condivideva il metodo e il merito della sua nomina. Meloni ha sottolineato che la loro scelta non compromette il ruolo italiano nell'UE.

Dopo il voto, Nicola Procaccini, copresidente dei Conservatori europei, e Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI, hanno annunciato che il partito di Meloni ha votato contro von der Leyen. Hanno spiegato che von der Leyen si è consegnata a Verdi e Sinistra, rendendo impossibile per loro sostenerla. Nonostante le critiche, i due hanno difeso la loro posizione.

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