Trappola nel deserto: i tuareg sconfiggono i russi in Mali

Negli ultimi anni, il nord del Mali e l'intera regione del Sahel sono diventati un autentico "triangolo delle Bermuda" africano. Un luogo ostile e inospitale, dominato dal potere territoriale delle tribù tuareg e dalle loro fluide declinazioni insurrezionali, sia indipendentistiche che jihadiste. Gli sforzi di stabilizzazione del governo e dei suoi partner si sono dimostrati, nel tempo, inefficaci.

Il Mali ha recentemente rotto i rapporti diplomatici con l'Ucraina, accusando il governo di Kiev di aver trasmesso informazioni ai ribelli jihadisti dell'Azawad. Queste informazioni avrebbero permesso ai ribelli di tendere un'imboscata alle forze armate maliane e agli "ausiliari" russi della ex compagnia privata Wagner. L'attacco, avvenuto alla fine di luglio, ha causato la morte di circa cinquanta soldati maliani e la perdita di materiale, tra cui un elicottero.

La decisione del Mali di rompere le relazioni con l'Ucraina rinsalda lo scenario di una contesa indiretta tra Mosca e Kiev nel Sahel. Questa regione è al cuore di una delle peggiori crisi di instabilità su scala globale e terreno di penetrazione dei contractors russi. La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di milizie tuareg, che hanno sconfitto l'esercito del Mali e gli alleati russi della Wagner in una sanguinosa battaglia nel deserto.

La crisi in Mali ha ripercussioni non solo in Africa, ma anche a livello globale. La rottura delle relazioni diplomatiche tra Mali e Ucraina, insieme alla presenza di mercenari russi e ai servizi segreti di Kiev, contribuisce a un contesto sempre più intricato e interconnesso di conflitti armati. La situazione nel Sahel è destinata a rimanere una delle principali preoccupazioni per la stabilità internazionale.

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