Fuga all'estero di Giacomo Bozzoli dopo la conferma dell'ergastolo

Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio, è fuggito. La sua assenza è stata notata quando i carabinieri sono andati a prenderlo nella sua casa sul Lago di Garda, dopo che la Cassazione ha confermato la sua condanna. Non era lì ad aspettare la decisione dei giudici, come aveva detto ai militari suo padre in udienza.

La villa a Solano era chiusa, l'erba in giardino alta. Secondo i vicini, anche la moglie e il figlio piccolo erano scomparsi da giorni. Si sospetta che Bozzoli sia fuggito all'estero in Maserati, con lui anche la compagna e il figlio. Le possibilità di farcela sono state descritte come "basse tendenti a zero".

Bozzoli ha trascorso molte notti insonni, preoccupato per la decisione della Cassazione. Si sarà chiesto un milione di volte se sarebbe stato condannato e ogni volta quella parola — ergastolo — gli sarà sembrata più vicina, più incombente. La sentenza del carcere a vita è diventata definitiva lunedì 1 luglio.

La caccia all'uomo ha già varcato i confini nazionali. Di certo, Bozzoli - sparito dopo la condanna all'ergastolo per l'omicidio e la distruzione del cadavere di suo zio Mario nel forno della fonderia a Marcheno, nel Bresciano - ha lasciato casa con la sua famiglia già da tempo.

Adelio Bozzoli, il padre di Giacomo, è rientrato ieri dopo pranzo da Roma, dove ha partecipato all’udienza davanti alla prima sezione della Corte di Cassazione che ha confermato l’ergastolo, rendendolo definitivo, a carico del figlio, per l’omicidio aggravato e la distruzione del corpo dello zio Mario, scomparso dalla fonderia di famiglia, a Marcheno, la sera dell’8 ottobre 2015.

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