Cina, crisi industriale e taglio dei tassi sui mutui

- La Cina, in un tentativo disperato di risollevare la propria economia, ha deciso di tagliare i tassi sui mutui esistenti, una mossa che coinvolge tutte le famiglie colpite dalla bolla immobiliare. La Banca centrale cinese, infatti, ha annunciato una riduzione dei tassi di interesse sui mutui di una media di 0,5 punti percentuali, con l'obiettivo di stimolare il settore immobiliare e, di conseguenza, l'intera economia. Questa decisione, attesa da tempo, è stata accolta con entusiasmo dalle borse cinesi, che hanno registrato un aumento dell'8,3%.

Il governo cinese, inoltre, ha abbassato l'acconto minimo per le seconde case dal 25% al 15%, una misura che mira a incentivare gli acquisti immobiliari e a sostenere il mercato in crisi. Tuttavia, nonostante questi stimoli, gli esperti ritengono che il movimento attuale non rappresenti un cambiamento strutturale per il mercato, ma piuttosto un tentativo di redistribuire la ricchezza nel lungo periodo.

Le borse cinesi, in risposta agli stimoli monetari e fiscali annunciati dal governo, hanno ampliato l'orario di contrattazione per consentire agli investitori locali di operare 24 ore al giorno. Questo fenomeno, definito "panico da acquisti", è un segnale di euforia che potrebbe proseguire, ma che non garantisce una stabilità a lungo termine.

La People’s Bank of China (PBOC) ha quindi deciso di intervenire in modo deciso per sostenere il settore immobiliare e il mercato azionario, portando al più grande rally del mercato azionario cinese degli ultimi quattro anni. Gli investitori, inizialmente negativi sulla Cina, stanno ora cercando di ridurre le loro posizioni sottopeso sul Paese a favore dell'India, come evidenziato da Citi.

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