Torture e corpi bruciati nel Kibbutz di Be'eri

- Il Kibbutz di Be'eri, uno dei più colpiti durante il massacro del 7 ottobre, ha visto la morte di 90 persone su 1200 abitanti. Trentasette individui furono sequestrati, di cui 21 liberati e 3 ancora trattenuti a Gaza. L'attacco, iniziato poco prima delle 6 del mattino, ha coinvolto circa 90 terroristi armati che, giunti al kibbutz, hanno ucciso civili dai veicoli per poi disperdersi su tre motociclette, sparando e lanciando molotov contro le case, intrappolando gli occupanti all'interno. Anche 29 militari, arrivati circa 18 ore dopo l'inizio del massacro, persero la vita.

Israele ricorda il 7 ottobre con una cerimonia alle 6.30 del mattino, commemorando le vittime del massacro. Un anno di dolore per le famiglie degli ostaggi israeliani, con 101 persone ancora nelle mani dei terroristi e 35 già dichiarate morte. Tuttavia, la guerra in Medio Oriente non si ferma. Nuovi attacchi con razzi, droni e missili contro Tel Aviv provengono da Gaza, Libano e Yemen, mentre l'operazione di terra israeliana continua sia nel Paese dei Cedri che nell'enclave palestinese.

Il partito Fratelli d'Italia ricorda le vittime del massacro di Hamas del 7 ottobre, definendolo "il più grande sterminio dopo la seconda guerra mondiale". La giornata del 7 ottobre ha dimostrato, secondo il partito, cosa accadrebbe ai cittadini israeliani se non esistesse l'esercito e le sue forze di difesa: senza lo Stato di Israele e le forze armate, i cittadini israeliani verrebbero massacrati e stuprati, portando a una pulizia etnica.

Zeruya Shalev, scrittrice che nel 2004 fu coinvolta in un attentato kamikaze a Gerusalemme riportando gravi ferite, sottolinea l'importanza del dialogo tra i due popoli come unica soluzione per superare i traumi e costruire la pace.

Per saperne di più:
Ordina per: Data | Fonte | Titolo