Riqualificazione immobiliare in Italia: il superbonus alimenta speranze e polemiche

Il finanziamento più corposo nella classifica nazionale, finora, è stato speso per ristrutturare case disabitate durante la maggior parte dell'anno. Si tratta di 60 milioni di euro a fondo perduto, assegnati per realizzare il cappotto termico agli appartamenti privati di due residence a Marilleva 1400, stazione sciistica del comune di Mezzana, provincia autonoma di Trento.

Il Superbonus è stato il provvedimento più dibattuto degli ultimi quattro anni. Da quando è entrato in vigore, il 1° luglio 2020, ha alimentato aspettative e speranze di riqualificazione del vetusto patrimonio immobiliare. Tuttavia, ha anche generato preoccupazioni e polemiche tra rappresentanti istituzionali, imprese di costruzioni, tecnici, addetti ai lavori, condòmini e proprietari di villette unifamiliari. L’utilizzo delle risorse messe a disposizioni dai tre Governi che si sono succeduti (Conte, Draghi e Meloni), da un lato, ha fatto ripartire l’edilizia e più in generale l’economia, frenata dalla pandemia, ma dall’altro ha zavorrato i conti pubblici dello Stato.

Nonostante le crisi geopolitiche, l'impennata dei costi delle materie prime e l’eccesso burocratico stiano impattando sul comparto delle costruzioni, spingendo al rialzo i prezzi e indebolendo la domanda, il 2024 dovrebbe chiudersi con un’ulteriore crescita del settore. Questo permetterà di guardare al 2025 con fiducia. Oltre la metà delle aziende si aspetta una crescita del fatturato per l'anno in corso.

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