Beirut tra raid e sfollati

- A Beirut, nel quartiere di Dahieh, si è assistito a una serie di attacchi aerei che hanno colpito edifici residenziali, provocando un rapido deterioramento della situazione umanitaria. Hezbollah, il gruppo militante che controlla l'area, ha organizzato un press tour per mostrare i danni causati dai raid israeliani, descrivendoli come "barbari attacchi contro civili innocenti". Le immagini di un bambino con una maglietta gialla lacera, che si arrampica davanti alla fotografia di Nasrallah e fa il segno di vittoria, hanno fatto il giro del mondo, immortalate dai fotografi presenti.

Il sobborgo meridionale di Beirut, uno dei più densamente popolati con oltre un milione di abitanti, è stato colpito in più punti nelle ultime ore. Hezbollah ha denunciato un "massacro di civili innocenti", mentre le famiglie in fuga dalle violenze cercano rifugio nelle 851 strutture di accoglienza attive, tra cui scuole pubbliche. Almeno un milione di persone sono attualmente sfollate, rappresentando un quinto della popolazione libanese, e la metà di queste ha lasciato le proprie case negli ultimi quattro giorni.

L'UNICEF ha lanciato un appello per raccogliere 105 milioni di dollari nei prossimi tre mesi, al fine di rispondere alle esigenze immediate dei bambini e delle famiglie colpite dalla crisi. L'organizzazione, lavorando a stretto contatto con il governo libanese e i suoi partner, ha intensificato le operazioni, raggiungendo oltre 50.000 persone in più di 200 rifugi collettivi nei governatorati del Sud del Libano, Beirut, Monte Libano, Nord del Libano, Bekaa e Baalbek-Hermel.

La situazione dei bambini in Libano è particolarmente critica: la loro vita è appesa a un filo e un cessate il fuoco immediato è necessario per garantire la loro sicurezza. Le famiglie sfollate stanno lottando per trovare sicurezza nei rifugi sparsi in tutto il Paese, mentre la comunità internazionale osserva con preoccupazione l'evolversi della crisi.

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