Sinistra in piazza? Al controcorteo bruciano le bandiere della Ue
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Daniele Priori 16 marzo 2025 Finale di fuoco, in piazza dell’Esquilino, per la contromanifestazione antieuropeista della sinistra più sinistra che si conclude col rogo plateale di una bandiera dell’Unione Europea. È il vessillo stellato su sfondo blu il nuovo nemico giurato di questo popolo antagonista (10mila persone secondo gli organizzatori, circa 2mila, più realisticamente, a fine serata) che si riunisce alle 15 dietro lo striscione di Potere al popolo. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altre testate
Vi racconto le contraddizioni della piazza di Michele Serra Commenti e reazioni alla manifestazione in piazza del Popolo organizzata da Michele Serra del quotidiano Repubblica. I Graffi di Damato (Start Magazine)
Il videoracconto per una nuova Europa sulle note di Cappuccio Rosso cantata da Roberto Vecchioni dal palco. Politici, cantanti e tanta gente. (Corriere TV)
"Siamo per l'Europa, ma bisogna capire di quale Europa parliamo. Siamo per l'Europa unita, ma che sia quella della pace e del lavoro. Senza pace e lavoro non ci sono né unità né libertà. Per questo contrastiamo radicalmente le proposte avanzate da Von Der Leyen di investire 800 miliardi nel riarmo. (Tiscali Notizie)
Una piazza per l'Europa, il maxi striscione degli studenti: "Non è una protesta, ma siamo per un'altra Ue senza armi" Quando un grande striscione con la bandiera della Palestina è apparso prima in piazza del Popolo a Roma e poi sul Pincio, qualcuno ha pensato a una contestazione nei confronti della manifestazione "Una piazza per l'Europa", nata da un'idea di Michele Serra. (La Stampa)
«È molto difficile, se parliamo di un intellettuale (parola che detesto) o comunque di un personaggio di destra, convocare la piazza. L'«effetto Serra» riempie le piazze e colma i cuori di buoni sentimenti europeisti. (il Giornale)
Ma sul palco si è trasformata in qualcosa di trito e ritrito: il solito attacco frontale alla destra italiana, europea e statunitense. Doveva essere una manifestazione per la pace, ma ha finito per prendersela pesantemente con un Presidente (Trump) che, a modo suo, sta cercando di ottenerla, ignorando del tutto chi (Putin), tre anni fa, ha invaso uno Stato sovrano e continua a rifiutare ogni accordo per fermare il conflitto. (il Giornale)