Si al riarmo UE ma resta il nodo finanziamenti
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati Medio Oriente, gli Houthi rivendicano il secondo attacco alla portaerei Usa dopo raid aerei americani. L’azione è una risposta a più di 47 attacchi aerei statunitensi ordinati dal presidente degli Stati Uniti sulle aree controllate dai ribelli nello Yemen. Il ministero della Sanità gestito dagli Houthi ha riferito che gli attacchi aerei statunitensi di sabato hanno ucciso almeno 53 persone, tra cui cinque donne e due bambini e ferito altre cento persone a Sanaa e Saada. (GLI STATI GENERALI)
Se ne è parlato anche su altre testate
E non hanno ancora trovano un modo per fare nuovo debito pubblico e spremere i cittadini con tagli e tasse in un’economia di guerra. Partire ad aprile? Troppo presto, anche perché gli 800 miliardi di euro per il piano di riarmo dell’Europa sono virtuali. (il manifesto)
Meno debito, più strumenti «davvero comuni» e una spinta alla partecipazione del capitale privato. Così si potrebbe riassumente la posizione italiana sul riarmo europeo, che la premier Giorgia Meloni ha illustrato a Ursula von der Leyen. (Corriere della Sera)
"Abbiamo ormai una strategia per riarmare pienamente l'Europa, riequipaggiarci, ritrovare pienamente la nostra indipendenza nei cinque anni a venire": il presidente francese, Emmanuel Macron, lo ha scritto su X a margine del Consiglio europeo di Bruxelles. (Liberoquotidiano.it)
Il secondo vertice europeo nel giro di due settimane appare meno coeso: le crepe e le divisioni sulla difesa, soprattutto sul suo finanziamento, ieri si sono materializzate, sia pure senza drammi. Al Consiglio Europeo di primavera, solitamente dedicato alle questioni economiche, non erano attese decisioni. (Avvenire)
L’industria bellica, fino ad oggi, era gravata di restrizioni e regolamentazioni che ne rendevano meno appetibile l’investimento. Pensiamo alle numerose regolamentazioni, passibili di cambiamenti repentini in base al susseguirsi dei Governi, o ai rischi legati a controversie accese in merito alla violazione dei diritti umani, o ancora, al blocco innescato dalle questioni etiche. (Proiezioni di Borsa)
Significa infatti non solo acquistare missili, droni, e tanks e quant’altro, ma sviluppare tecnologie informatiche, sistemi di gestione integrata di settori delicati dell’economia, acquisire conoscenze su materiali, organizzazioni, filiere produttive, mettere sotto controllo fenomeni inquietanti della transizione attuale, da quelli ambientali a quelli connessi al movimento dei grandi flussi migratori. (ilmattino.it)