Perché si parla di digitalizzazione alla Cop29 di Baku
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La digitalizzazione è il tema del 16 novembre alla Cop29 di Baku. Perché non possiamo farne a meno, anche nelle strategie climatiche. Alla Cop29 di Baku la giornata tematica del 16 novembre è dedicata alla digitalizzazione. Le nuove tecnologie hanno un impatto enorme in termini di emissioni. Al tempo stesso, gli strumenti digitali offrono grandi opportunità in termini di mitigazione e adattamento della crisi climatica. (LifeGate)
Se ne è parlato anche su altri media
Baku, 16 nov. - Centinaia di manifestanti hanno protestato dentro il centro congressi dove si tiene la COP29 di Baku in Azerbaigian, chiedendo "giustizia climatica". La manifestazione, organizzata da un ventagio di associazioni per i diritti delle donne, per il clima, per i diritti degli indigeni, per i sindacati, si è svolta in silenzio quasi totale: i partecipanti si sono limitati a cantare a bocca chiusa bloccando temporaneamente la sala principale dove si tengono gli incontri. (Il Sole 24 ORE)
Mentre un candidato che abbraccia apertamente il negazionismo climatico viene eletto Presidente degli Stati Uniti d’America, è di pochi giorni fa la notizia che il 2024 sarà l’anno più caldo di sempre. (Il Fatto Quotidiano)
I pochi leader occidentali sbarcati in Azerbaigian, stretto a nord dalla Russia e a sud dall’Iran, si fermano il tempo di leggere il discorso, stringere qualche mano, magari in vista di nuovi accordi sul gas, e fuggire altrove. (Corriere della Sera)
Organizzata da diverse organizzazioni che vanno dai gruppi per i diritti delle donne e delle popolazioni indigene ai sindacati, la manifestazione si svolge quasi in silenzio, con i partecipanti limitati a canticchiare i loro cori mentre bloccano temporaneamente l'accesso alle principali sale riunioni della conferenza sul clima. (Tiscali Notizie)
I MOVIMENTI per il clima e la giustizia sociale sono arrivati a questo vertice sfiancati. (il manifesto)
Tra le proposte principali: criteri più severi per la presidenza, maggiore responsabilità dei governi, finanziamenti climatici più trasparenti, rappresentanza equilibrata e integrazione delle più recenti evidenze scientifiche. (Eco dalle Città)